La recente legge 170 ha previsto che i bambini italiani possano ricevere una specifica diagnosi di disortografia. Anche se i criteri e le modalità attraverso cui il problema potrebbe essere individuato non sono specificati, è prevalente l’idea di utilizzare dei dettati di testi, parole e non-parole. Tuttavia queste prove soffrono di una serie di inconvenienti fra cui l’accento del dettante, le modalità di dettatura e la qualità della recezione. Il presente lavoro indaga se una prova di copia di testo, che evita questi problemi, può essere anche in grado di individuare bambini che presentano problemi di ortografia. A questo scopo una prova di copia di testo è stata proposta a 335 bambini delle classi seconda, terza, quarta e quinta primaria, riscontrando un chiaro trend evolutivo. Esaminando con una serie di prove di scrittura i 31 bambini che avevano ottenuto i punteggi più bassi alle prove, e confrontandoli con 31 bambini con caratteristiche simili che, però, avevano svolto una buona prova di copia, si è potuto confermare la capacità discriminativa di quest’ultima.

L’utilità di una prova di copia per individuare problemi di disortografia.

RE, ANNA MARIA;CORNOLDI, CESARE
2012

Abstract

La recente legge 170 ha previsto che i bambini italiani possano ricevere una specifica diagnosi di disortografia. Anche se i criteri e le modalità attraverso cui il problema potrebbe essere individuato non sono specificati, è prevalente l’idea di utilizzare dei dettati di testi, parole e non-parole. Tuttavia queste prove soffrono di una serie di inconvenienti fra cui l’accento del dettante, le modalità di dettatura e la qualità della recezione. Il presente lavoro indaga se una prova di copia di testo, che evita questi problemi, può essere anche in grado di individuare bambini che presentano problemi di ortografia. A questo scopo una prova di copia di testo è stata proposta a 335 bambini delle classi seconda, terza, quarta e quinta primaria, riscontrando un chiaro trend evolutivo. Esaminando con una serie di prove di scrittura i 31 bambini che avevano ottenuto i punteggi più bassi alle prove, e confrontandoli con 31 bambini con caratteristiche simili che, però, avevano svolto una buona prova di copia, si è potuto confermare la capacità discriminativa di quest’ultima.
2012
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