Nel corso del 2013 si è avuta occasione di osservare sul territorio nazionale alcuni episodi di massiva infestazione muscolare da metacercarie di digenei in cavedani (Squalius cephalus) del Fiume Bidente (FC) e del fiume Secchia (MO) ed in pesci gatto europei(Ictalurus melas) allevati in provincia di Modena. Le metacercarie si presentavano apparentemente non incistate, di circa 1 mm di lunghezza, di colore biancastro, ben evidenziabili in tutto lo spessore del muscolo. L’esame parassitologico e gli studi morfologici hanno permesso di isolare ed identificare i parassiti rinvenuti come Hysteromorpha triloba, specie cosmopolita di Digenei Diplostomidae, in passato segnalata in Italia allo stadio adulto solo in uccelli Ciconiiformi. H. triloba prevede un ciclo biologico eteroxeno che coinvolge gli uccelli ittiofagi come ospiti definitivi e riconosce come ospiti intermedi invertebrati gasteropodi del genere Gyraulus e specie ittiche dulciacquicole appartenenti a diverse famiglie tra cui Cyprinidae, Ictaluridae e Percidae. La conduzione dell’esame istologico sulla muscolatura scheletrica dei cavedani ha permesso di rilevare una massiva presenza dimetacercarie localizzatein ampie cavità di forma ellittica contenenti materiale basofilo reticolare o amorfo ascrivibile a componente essudativa in presenza di flogosi cronica caratterizzata da fibroblasti, linfociti, macrofagi e rodletcells, soprattutto in alcune aree a ridosso della cavità parassitaria. Le cellule infiammatorie in vicinanza del parassita risultavano in necrosi. In prossimità della cavità parassitaria il muscolo presentava degenerazione ialina ed in alcuni tratti appariva sostituito da tessuto di granulazione. Nei pesci gatto si rilevavano alcune differenze rispetto a quanto osservato nel cavedano. In particolare i parassiti apparivano all'interno di cisti rotondeggianti circondate esternamente da un vallo di tessuto di granulazione, fibroblasti, cellule epitelioidi, macrofagi e gettoni capillari. Il tessuto infiammatorio in questo caso appariva uniformemente distribuito attorno al parassita. In questa specie ittica sembrerebbe esserci quindi una maggiore reattività nei confronti di H. triloba, aspetto che apre interessanti valutazioni dal punta di vista della coevoluzione ospite-parassita con ripercussioni sull’effetto patogeno esercitato sull’ospite. H. triloba nel continente americano è stata descritta in passato soprattutto in Ictaluridae e Catostomidae, che potrebbero rappresentare le specie ittiche più adattate al parassita in queste aree geografiche, mentre in Europa sarebbero i Cyprinidae a rivestire il ruolo di ospiti naturali, giustificando la minore reattività tissutale nei confronti delle metacercarie ma anche un maggiore potenziale patogeno del parassita. Ulteriori approfondimenti su base filogenetica si rendono necessari per chiarire se queste differenze di comportamento e la relativa patogenicità nell’ospite ittico possano essere riferibili alla presenza di specie o sottospecie diverse in differenti ospiti e/o areali geografici. L’evidenza macroscopica delle metacercarie di H. triloba a livello muscolare, pur in assenza di implicazioni zoonotiche, potrebberappresentare un fattore limitante la commerciabilità delle specie ittiche parassitate.

Infestazione muscolare da Hysteromorpha triloba (Digenea: Diplostomidae) in specie ittiche dulciacquicole selvatiche ed allevate.

QUAGLIO, FRANCESCO;
2013

Abstract

Nel corso del 2013 si è avuta occasione di osservare sul territorio nazionale alcuni episodi di massiva infestazione muscolare da metacercarie di digenei in cavedani (Squalius cephalus) del Fiume Bidente (FC) e del fiume Secchia (MO) ed in pesci gatto europei(Ictalurus melas) allevati in provincia di Modena. Le metacercarie si presentavano apparentemente non incistate, di circa 1 mm di lunghezza, di colore biancastro, ben evidenziabili in tutto lo spessore del muscolo. L’esame parassitologico e gli studi morfologici hanno permesso di isolare ed identificare i parassiti rinvenuti come Hysteromorpha triloba, specie cosmopolita di Digenei Diplostomidae, in passato segnalata in Italia allo stadio adulto solo in uccelli Ciconiiformi. H. triloba prevede un ciclo biologico eteroxeno che coinvolge gli uccelli ittiofagi come ospiti definitivi e riconosce come ospiti intermedi invertebrati gasteropodi del genere Gyraulus e specie ittiche dulciacquicole appartenenti a diverse famiglie tra cui Cyprinidae, Ictaluridae e Percidae. La conduzione dell’esame istologico sulla muscolatura scheletrica dei cavedani ha permesso di rilevare una massiva presenza dimetacercarie localizzatein ampie cavità di forma ellittica contenenti materiale basofilo reticolare o amorfo ascrivibile a componente essudativa in presenza di flogosi cronica caratterizzata da fibroblasti, linfociti, macrofagi e rodletcells, soprattutto in alcune aree a ridosso della cavità parassitaria. Le cellule infiammatorie in vicinanza del parassita risultavano in necrosi. In prossimità della cavità parassitaria il muscolo presentava degenerazione ialina ed in alcuni tratti appariva sostituito da tessuto di granulazione. Nei pesci gatto si rilevavano alcune differenze rispetto a quanto osservato nel cavedano. In particolare i parassiti apparivano all'interno di cisti rotondeggianti circondate esternamente da un vallo di tessuto di granulazione, fibroblasti, cellule epitelioidi, macrofagi e gettoni capillari. Il tessuto infiammatorio in questo caso appariva uniformemente distribuito attorno al parassita. In questa specie ittica sembrerebbe esserci quindi una maggiore reattività nei confronti di H. triloba, aspetto che apre interessanti valutazioni dal punta di vista della coevoluzione ospite-parassita con ripercussioni sull’effetto patogeno esercitato sull’ospite. H. triloba nel continente americano è stata descritta in passato soprattutto in Ictaluridae e Catostomidae, che potrebbero rappresentare le specie ittiche più adattate al parassita in queste aree geografiche, mentre in Europa sarebbero i Cyprinidae a rivestire il ruolo di ospiti naturali, giustificando la minore reattività tissutale nei confronti delle metacercarie ma anche un maggiore potenziale patogeno del parassita. Ulteriori approfondimenti su base filogenetica si rendono necessari per chiarire se queste differenze di comportamento e la relativa patogenicità nell’ospite ittico possano essere riferibili alla presenza di specie o sottospecie diverse in differenti ospiti e/o areali geografici. L’evidenza macroscopica delle metacercarie di H. triloba a livello muscolare, pur in assenza di implicazioni zoonotiche, potrebberappresentare un fattore limitante la commerciabilità delle specie ittiche parassitate.
2013
XIX Convegno Nazionale della Società Italiana di Patologia Ittica.
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