Home sweet home

Varcata la soglia di una abitazione sappiamo riconoscere in pochi istanti una "vera casa".La percepiamo attraverso istinti atavici e memorie millenarie trasmessi per via genetica fin dalle nostre origini. Per questo non è d'aiuto affidarsi alla ragione. Lo sanno bene antropologi, filosofi, psicologi e sociologi ambientali che ne hanno analizzato principi ed implicazioni. La dimora deve innanzitutto saper esprimere in maniera diretta e fisica la dimensione profonda e rassicurante della protezione, del riparo: deve poterci difendere con un robusto recinto, deve necessariamente tutelarci dalle intemperie con un tetto solido. Deve, in più, dar conforto tra le sue mura al corpo, alla mente e al cuore; si, indubbiamente ha senso parlare anche di cuore, di affetti e di emotività per una "vera casa". L'abitare è come uno stupefacente rannicchiarsi; la "vera casa" è come una culla, sede del benessere, nicchia, guscio, angolo, luogo della solitudine che prepara gli exploit