Il contributo esamina, in prospettiva filosofica, la “Vita Sanctae Macrinae” di Gregorio di Nissa. L’ipotesi interpretativa proposta è che alle sue origini (IV secolo) il monachesimo femminile rappresenti l’espressione di una scelta trasgressiva, che viola i paradigmi socio-culturali a cui la donna è tenuta a uniformarsi per rispettare l’ordine della società tardo-antica; si tratta della scelta di un’affettività voluta nel rifiuto di un’affettività dovuta. La “Vita Sanctae Macrinae” esprime in modo emblematico le potenzialità trasgressive presenti all’interno del cristianesimo dei primi secoli in ordine alla “promozione” della donna e insieme le modalità secondo cui queste potenzialità sono state riportate all’ordine dei modelli costituiti da un pensiero coniugato al maschile.
Sposa di Dio e madre della propria madre. Affettività verticali e affettività orizzontali alle origini del monachesimo femminile
CREPALDI, MARIA GRAZIA
2014
Abstract
Il contributo esamina, in prospettiva filosofica, la “Vita Sanctae Macrinae” di Gregorio di Nissa. L’ipotesi interpretativa proposta è che alle sue origini (IV secolo) il monachesimo femminile rappresenti l’espressione di una scelta trasgressiva, che viola i paradigmi socio-culturali a cui la donna è tenuta a uniformarsi per rispettare l’ordine della società tardo-antica; si tratta della scelta di un’affettività voluta nel rifiuto di un’affettività dovuta. La “Vita Sanctae Macrinae” esprime in modo emblematico le potenzialità trasgressive presenti all’interno del cristianesimo dei primi secoli in ordine alla “promozione” della donna e insieme le modalità secondo cui queste potenzialità sono state riportate all’ordine dei modelli costituiti da un pensiero coniugato al maschile.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.