L’oscillazione fra il timore e la fobia della morte e la sua attrazione e fascinazione `e un’esperienza tipica di ogni adolescenza com’`e descritto da Borgna (1998): ”come la vertigine dell’altezza induce talora a precipitare gi`u negli abissi delle profondit`a perdute, cos`ı il timore (lo spavento) della morte si trasforma talora mediante meccanismi psicodinamici fatali nella scelta della morte stessa” Dalla necessit`a di parlare di morte agli adolescenti senza discorsi banalmente consolatori, bens`ı con l’offerta di un’educazione seria, almeno quanto quella riservata ad altre questioni trattate nei programmi scolastici (Testoni, 2013), `e nato lo sviluppo del progetto ”Il bruco e la farfalla” che si colloca nell’ambito della Death Education, nel senso di un’educazione a prendersi cura della vita in tutti i suoi aspetti e ad accettare le perdite che la accompagnano nella quotidianit`a fin dalla stessa nascita: il neonato che esce dalla simbiosi con la madre per divenire bambino, quindi adolescente ed adulto. Il progetto `e stato realizzato nel corso dell’anno scolastico 2013-2014 presso il liceo Carlo Lorenzini di Pescia (Pistoia), coinvolgendo in particolare quattro classi del primo triennio dell’indirizzo di Scienze Umane. Obiettivi generali del progetto sono stati quelli di fornire modalit`a per preparare i destinatari dell’intervento ad affrontare in modo adattivo e resiliente gli eventi di vita legati alla morte, al morire e al lutto; di potenziare le risorse personali e sociali per gestire le emozioni, i vissuti e le difficolt`a legati alla morte e al morire; obiettivi specifici del progetto sono stati quelli di favorire le abilit`a di coping e di elaborazione delle emozioni rispetto ai vissuti personali legati al tema della morte; favorire le capacit`a di elaborazione del pensiero e delle rappresentazioni della morte; favorire l’acquisizione di autoconsapevolezza rispetto alla morte propria ed altrui. L’approccio metodologico `e stato di tipo interdisciplinare cos`ı come lo `e stata l’´equipe di lavoro coinvolta. Partendodall’esperienza fisiologica di cambiamento e distacco nell’adolescenza `e stato realizzato un lavoro esperienziale con i ragazzi attraverso incontri teorico-pratici, che nel loro concretizzarsi hanno seguito due modalit`aprevalenti. Da un lato un approccio di tipo narrativo attraverso l’uso di tecniche narrative ed auto-narrative con l’obiettivo difavorire l’elaborazione e la condivisione dei vissuti psico-emotivi legati al tema della perdita, della morte e del morire attraverso la costruzione e condivisione di narrazioniall’interno del gruppo dei pari. ´E stato inoltre realizzato un laboratorio di progettazione e realizzazione di racconti o di sviluppo personale dei temi trattati; i racconti e le idee proposte sono stati poi rappresentati dai ragazzi attraverso la creazione di un materiale multimediale sotto la supervisione di un educatore e video-maker esperto nel settore. Il materiale prodotto da ogni gruppo `e stato poi presentato nelle classi coinvolte; a seguito del lavoro prodotto `e stato costituito uno spazio dedicato a riflessione e discussione sulle tematiche emerse. I materiali multimediali realizzati verranno inoltre inseriti su un sito dedicato al progetto in modo che siano visibili dagli studenti dell’intera scuola, dai docenti e dai genitori. Parallelamente `e stato sviluppato un approccio esperienziale orientato alla conoscenza del proprio corpo e collegato allo sviluppo dell’acquisizione del concetto di limite, tema di particolare importanza nella fascia d’et`a dell’adolescenza. Sono stati proposti esercizi, sotto la guida di esperti, di training autogeno, rilassamento, visualizzazioni e tecniche propedeutiche alla meditazione adatte alla fascia d’et`a adolescenziale. Questo tipo di lavoro `e stato volto alla promozione di processi di ricognizione, di scoperta e di presenza nel proprio corpo e di acquisizione di una maggiore consapevolezza dei cambiamenti corporei per imparare a conoscersi pi`u in profondit`a scoprendo anche gli stretti legami che intercorrono fra il corpo, la psiche, le emozioni e la dimensione trascendente, e muovere cos`ı i primi passi per migliorare il proprio stato psicofisico.

Meditation and Transcendence. Death Education Experience with Adolescents in Pescia (Pistoia)

TESTONI, INES
2014

Abstract

L’oscillazione fra il timore e la fobia della morte e la sua attrazione e fascinazione `e un’esperienza tipica di ogni adolescenza com’`e descritto da Borgna (1998): ”come la vertigine dell’altezza induce talora a precipitare gi`u negli abissi delle profondit`a perdute, cos`ı il timore (lo spavento) della morte si trasforma talora mediante meccanismi psicodinamici fatali nella scelta della morte stessa” Dalla necessit`a di parlare di morte agli adolescenti senza discorsi banalmente consolatori, bens`ı con l’offerta di un’educazione seria, almeno quanto quella riservata ad altre questioni trattate nei programmi scolastici (Testoni, 2013), `e nato lo sviluppo del progetto ”Il bruco e la farfalla” che si colloca nell’ambito della Death Education, nel senso di un’educazione a prendersi cura della vita in tutti i suoi aspetti e ad accettare le perdite che la accompagnano nella quotidianit`a fin dalla stessa nascita: il neonato che esce dalla simbiosi con la madre per divenire bambino, quindi adolescente ed adulto. Il progetto `e stato realizzato nel corso dell’anno scolastico 2013-2014 presso il liceo Carlo Lorenzini di Pescia (Pistoia), coinvolgendo in particolare quattro classi del primo triennio dell’indirizzo di Scienze Umane. Obiettivi generali del progetto sono stati quelli di fornire modalit`a per preparare i destinatari dell’intervento ad affrontare in modo adattivo e resiliente gli eventi di vita legati alla morte, al morire e al lutto; di potenziare le risorse personali e sociali per gestire le emozioni, i vissuti e le difficolt`a legati alla morte e al morire; obiettivi specifici del progetto sono stati quelli di favorire le abilit`a di coping e di elaborazione delle emozioni rispetto ai vissuti personali legati al tema della morte; favorire le capacit`a di elaborazione del pensiero e delle rappresentazioni della morte; favorire l’acquisizione di autoconsapevolezza rispetto alla morte propria ed altrui. L’approccio metodologico `e stato di tipo interdisciplinare cos`ı come lo `e stata l’´equipe di lavoro coinvolta. Partendodall’esperienza fisiologica di cambiamento e distacco nell’adolescenza `e stato realizzato un lavoro esperienziale con i ragazzi attraverso incontri teorico-pratici, che nel loro concretizzarsi hanno seguito due modalit`aprevalenti. Da un lato un approccio di tipo narrativo attraverso l’uso di tecniche narrative ed auto-narrative con l’obiettivo difavorire l’elaborazione e la condivisione dei vissuti psico-emotivi legati al tema della perdita, della morte e del morire attraverso la costruzione e condivisione di narrazioniall’interno del gruppo dei pari. ´E stato inoltre realizzato un laboratorio di progettazione e realizzazione di racconti o di sviluppo personale dei temi trattati; i racconti e le idee proposte sono stati poi rappresentati dai ragazzi attraverso la creazione di un materiale multimediale sotto la supervisione di un educatore e video-maker esperto nel settore. Il materiale prodotto da ogni gruppo `e stato poi presentato nelle classi coinvolte; a seguito del lavoro prodotto `e stato costituito uno spazio dedicato a riflessione e discussione sulle tematiche emerse. I materiali multimediali realizzati verranno inoltre inseriti su un sito dedicato al progetto in modo che siano visibili dagli studenti dell’intera scuola, dai docenti e dai genitori. Parallelamente `e stato sviluppato un approccio esperienziale orientato alla conoscenza del proprio corpo e collegato allo sviluppo dell’acquisizione del concetto di limite, tema di particolare importanza nella fascia d’et`a dell’adolescenza. Sono stati proposti esercizi, sotto la guida di esperti, di training autogeno, rilassamento, visualizzazioni e tecniche propedeutiche alla meditazione adatte alla fascia d’et`a adolescenziale. Questo tipo di lavoro `e stato volto alla promozione di processi di ricognizione, di scoperta e di presenza nel proprio corpo e di acquisizione di una maggiore consapevolezza dei cambiamenti corporei per imparare a conoscersi pi`u in profondit`a scoprendo anche gli stretti legami che intercorrono fra il corpo, la psiche, le emozioni e la dimensione trascendente, e muovere cos`ı i primi passi per migliorare il proprio stato psicofisico.
2014
Seeing beyond in facing death. Spirituality from sick body to salvation – Contents, care and relationships in different cultures
9788869380020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/2980299
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