Gli aceri frassineti di origine secondaria rappresentano una realtà in forte espansione nell’Italia settentrionale. Queste foreste attualmente non vengono gestite ad alto fusto ma sono lasciate all’evoluzione naturale o utilizzate come cedui nonostante la ricerca italiana abbia evidenziato le notevoli potenzialità e il forte dinamismo che le caratterizza. In questo lavoro vengono presentati i primi risultati di alcune esperienze di cure colturali a giovani popolamenti secondari di acero-frassineti realizzate nel Triangolo Lariano (LC) e nell’Agno- Chiampo (VI) tra gli anni 2000 e 2006. I criteri di selezione sono stati il diradamento dal basso e quello libero con scelta di candidati (alberi obiettivo) ed eliminazione dei concorrenti diretti, il grado del diradamento è stato di norma forte. Gli interventi effettuati hanno evidenziato le buone possibilità di applicazione della selvicoltura d’albero su un limitato numero di soggetti ad ettaro (70-150). I primi diradamenti dovrebbero essere eseguiti verso i 15-20 anni quanto gli alberi dominanti raggiungono diametri medi di circa 9-11 cm, altezze di 12-16 m e chiome profonde in grado di reagire ai diradamenti mantenendo accrescimenti sostenuti attorno a 1 cm. Forti difficoltà socio economiche, frammentazione della proprietà, mancan- za di tradizione e conoscenze nella gestione di fustaie di latifoglie ostacolano fortemente l’applicazione di questo metodo. Per questo oltre all’acquisizione di conoscenze ed esperienze tecnico selvicolturali, risultano necessarie azioni di supporto per la formazione dei proprietari, per favorire una gestione collettiva, per creare un mercato locale del legname da opera ottenibile da questa importante realtà forestale.

Cure colturali in acero-frassineti secondari in Italia settentrionale.

PIVIDORI, MARIO;
2009

Abstract

Gli aceri frassineti di origine secondaria rappresentano una realtà in forte espansione nell’Italia settentrionale. Queste foreste attualmente non vengono gestite ad alto fusto ma sono lasciate all’evoluzione naturale o utilizzate come cedui nonostante la ricerca italiana abbia evidenziato le notevoli potenzialità e il forte dinamismo che le caratterizza. In questo lavoro vengono presentati i primi risultati di alcune esperienze di cure colturali a giovani popolamenti secondari di acero-frassineti realizzate nel Triangolo Lariano (LC) e nell’Agno- Chiampo (VI) tra gli anni 2000 e 2006. I criteri di selezione sono stati il diradamento dal basso e quello libero con scelta di candidati (alberi obiettivo) ed eliminazione dei concorrenti diretti, il grado del diradamento è stato di norma forte. Gli interventi effettuati hanno evidenziato le buone possibilità di applicazione della selvicoltura d’albero su un limitato numero di soggetti ad ettaro (70-150). I primi diradamenti dovrebbero essere eseguiti verso i 15-20 anni quanto gli alberi dominanti raggiungono diametri medi di circa 9-11 cm, altezze di 12-16 m e chiome profonde in grado di reagire ai diradamenti mantenendo accrescimenti sostenuti attorno a 1 cm. Forti difficoltà socio economiche, frammentazione della proprietà, mancan- za di tradizione e conoscenze nella gestione di fustaie di latifoglie ostacolano fortemente l’applicazione di questo metodo. Per questo oltre all’acquisizione di conoscenze ed esperienze tecnico selvicolturali, risultano necessarie azioni di supporto per la formazione dei proprietari, per favorire una gestione collettiva, per creare un mercato locale del legname da opera ottenibile da questa importante realtà forestale.
2009
Atti del terzo congresso nazionale di selvicoltura
9788887553161
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