L’interesse riguardo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dalle attività agricole e zootecniche è diventato sempre più insistente negli ultimi anni, soprattutto grazie alla incrementata consapevolezza dei diversi portatori di interesse, dall’agricoltore al legislatore. Regolamenti comunitari (the United Nations Economic Commission for Europe (UNECE) - Convention on Long Range Transboundary Air Pollution – Protocollo di Gothenburg; Direttiva NEC (National Emissions Ceilings) 2001/81/CE; Direttiva 2004/107/CE; Direttiva 2008/1/CE (IPPC); Direttiva 2008/50/CE e Direttiva 2010/75/UE); nazionali (D. Lgs n. 152/2006; D. Lgs n.155/2010) e regionali (DGR n. 2811/2013 “Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano”; DGR n. 2872/2012 “Aggiornamento del Piano di Tutela e risanamento dell’Atmosfera) hanno sottolineato l’importanza di intraprendere misure di mitigazione per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura e della zootecnia e migliorare la qualità dell’aria. Attraverso i vari inventari sia Nazionali (ISPRA) che Regionali (ARPAV-INEMAR) delle emissioni di metano, protossido di azoto ed ammoniaca, è stato possibile verificare l’andamento delle varie fonti emissive e quindi di prevedere interventi mirati al loro abbattimento. L’ampia letteratura scientifica che ha trattato e continua a trattare l’argomento, ha focalizzato la ricerca su varie tecniche di riduzione, che vanno dagli interventi gestionali, a quelli di tipo strutturale anche attraverso l’adozione delle Migliori Tecniche fin’ora Disponibili (MTD). L’efficienza di utilizzo delle risorse e la massimizzazione della penetrazione delle misure mitigatorie, testate anche attraverso approcci modellistici complessi, hanno permesso, quando la sostenibilità economica lo permetteva, di abbattere significativamente le emissioni di gas serra e di ammoniaca in atmosfera, portando ulteriori benefici in termine di sostenibilità economica e sociale. Piani di sostegno non solo economico ma anche attraverso la consulenza, la formazione e la cooperazione fra diversi stakeholders dovranno trovare applicazione anche a livello della singola azienda, al fine di permettere una migliore gestione ed una produzione competitiva con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale

ANALISI DEL CONTESTO VENETO RIGUARDO LE EMISSIONI DI GAS CLIMALTERANTI E DI AMMONIACA DAL COMPARTO AGRICOLO-ZOOTECNICO

MRAD, MERIEM
2013

Abstract

L’interesse riguardo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dalle attività agricole e zootecniche è diventato sempre più insistente negli ultimi anni, soprattutto grazie alla incrementata consapevolezza dei diversi portatori di interesse, dall’agricoltore al legislatore. Regolamenti comunitari (the United Nations Economic Commission for Europe (UNECE) - Convention on Long Range Transboundary Air Pollution – Protocollo di Gothenburg; Direttiva NEC (National Emissions Ceilings) 2001/81/CE; Direttiva 2004/107/CE; Direttiva 2008/1/CE (IPPC); Direttiva 2008/50/CE e Direttiva 2010/75/UE); nazionali (D. Lgs n. 152/2006; D. Lgs n.155/2010) e regionali (DGR n. 2811/2013 “Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria nel Bacino Padano”; DGR n. 2872/2012 “Aggiornamento del Piano di Tutela e risanamento dell’Atmosfera) hanno sottolineato l’importanza di intraprendere misure di mitigazione per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura e della zootecnia e migliorare la qualità dell’aria. Attraverso i vari inventari sia Nazionali (ISPRA) che Regionali (ARPAV-INEMAR) delle emissioni di metano, protossido di azoto ed ammoniaca, è stato possibile verificare l’andamento delle varie fonti emissive e quindi di prevedere interventi mirati al loro abbattimento. L’ampia letteratura scientifica che ha trattato e continua a trattare l’argomento, ha focalizzato la ricerca su varie tecniche di riduzione, che vanno dagli interventi gestionali, a quelli di tipo strutturale anche attraverso l’adozione delle Migliori Tecniche fin’ora Disponibili (MTD). L’efficienza di utilizzo delle risorse e la massimizzazione della penetrazione delle misure mitigatorie, testate anche attraverso approcci modellistici complessi, hanno permesso, quando la sostenibilità economica lo permetteva, di abbattere significativamente le emissioni di gas serra e di ammoniaca in atmosfera, portando ulteriori benefici in termine di sostenibilità economica e sociale. Piani di sostegno non solo economico ma anche attraverso la consulenza, la formazione e la cooperazione fra diversi stakeholders dovranno trovare applicazione anche a livello della singola azienda, al fine di permettere una migliore gestione ed una produzione competitiva con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale
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