Obbiettivo della presente ricerca è quello di eseguire un’analisi di lungo e medio periodo sulla dinamica della morfologia fluviale riguardante fiumi a canali intrecciati a fondo ghiaioso, sottoposti a regolazione dei regimi idrici, come il fiume Piave (Italia) e il fiume Waitaki (Nuova Zelanda). Il fiume Piave (area del bacino di circa 4000 km2), è uno dei principali fiumi del nord-est d’Italia; il tratto analizzato ha una lunghezza di circa 37 km e si trova nella parte centrale del bacino montano. Inoltre, sono stati studiati diversi sottotratti fino ad un minimo di 1.5 km di lunghezza. Il fiume Waitaki (area del bacino di circa 11000 km2) è il più importante fiume delle Nuova Zelanda per valori di portata, scorre dal versante est delle Alpi del Sud dell’isola del Sud della Nuova Zelanda; il tratto analizzato ha una lunghezza di circa 13 km. Il regime delle portate e l’apporto di sedimenti di questi due fiumi sono stati considerevolmente alterati dalla presenza di dighe per la produzione di energia idroelettrica e dalla presenza di opere trasversali e di difesa spondale. Per studiare le variazioni che si sono succedute nel tempo si è eseguita una ricostruzione storica con l’ausilio di fotografie aeree, dati storici di rilievi topografici e un set di dati LiDAR. Le caratteristiche che si sono analizzate sono l’estensione dell’alveo attivo, la larghezza massima dei canali, la profondità massima dei canali, l’area bagnata dei canali, il numero di canali e le caratteristiche altimetriche del letto del fiume. Si sono, anche, condotte analisi sulla variazione e la dinamica della vegetazione presente in alveo, attraverso la misurazione dell’area delle isole fluviali e l’estensione delle diverse tipologie di vegetazione presente nell’area perifluviale. I risultati ottenuti indicano come nel corso degli anni considerati vi siano stati delle variazioni considerevoli. In entrambi i fiumi c’è stata una marcata tendenza alla diminuzione dei numeri di canali e dell’estensione de corridoio attivo, solamente a seguito di eventi di piene rilevanti è stato possibile osservare un aumento dell’estensione del corridoio attivo. Lungo il corso del fiume Piave è stato possibile osservare una marcata tendenza all’incisione del canale durante gli ultimi 80 anni. Le isole fluviali tendono a maturare e stabilizzarsi per molti anni, occupando così il corridoio attivo. L’estensione delle isole diminuisce solamente a seguito di eventi di piena con tempi di ritorno marcati (> 10 anni), oppure a seguito di eventi che si succedono frequentemente, anche se di intensità minore. Infine si è potuto notare una tendenza delle isole fluviali a fondersi con la vegetazione perifluviale circostante, limitando ancor più l’estensione del corridoio attivo.

Long period morphological dynamics in regulated braided gravel-bed rivers: comparison between Piave River (Italy) and Waitaki River (New Zealand)

PICCO, LORENZO
2010

Abstract

Obbiettivo della presente ricerca è quello di eseguire un’analisi di lungo e medio periodo sulla dinamica della morfologia fluviale riguardante fiumi a canali intrecciati a fondo ghiaioso, sottoposti a regolazione dei regimi idrici, come il fiume Piave (Italia) e il fiume Waitaki (Nuova Zelanda). Il fiume Piave (area del bacino di circa 4000 km2), è uno dei principali fiumi del nord-est d’Italia; il tratto analizzato ha una lunghezza di circa 37 km e si trova nella parte centrale del bacino montano. Inoltre, sono stati studiati diversi sottotratti fino ad un minimo di 1.5 km di lunghezza. Il fiume Waitaki (area del bacino di circa 11000 km2) è il più importante fiume delle Nuova Zelanda per valori di portata, scorre dal versante est delle Alpi del Sud dell’isola del Sud della Nuova Zelanda; il tratto analizzato ha una lunghezza di circa 13 km. Il regime delle portate e l’apporto di sedimenti di questi due fiumi sono stati considerevolmente alterati dalla presenza di dighe per la produzione di energia idroelettrica e dalla presenza di opere trasversali e di difesa spondale. Per studiare le variazioni che si sono succedute nel tempo si è eseguita una ricostruzione storica con l’ausilio di fotografie aeree, dati storici di rilievi topografici e un set di dati LiDAR. Le caratteristiche che si sono analizzate sono l’estensione dell’alveo attivo, la larghezza massima dei canali, la profondità massima dei canali, l’area bagnata dei canali, il numero di canali e le caratteristiche altimetriche del letto del fiume. Si sono, anche, condotte analisi sulla variazione e la dinamica della vegetazione presente in alveo, attraverso la misurazione dell’area delle isole fluviali e l’estensione delle diverse tipologie di vegetazione presente nell’area perifluviale. I risultati ottenuti indicano come nel corso degli anni considerati vi siano stati delle variazioni considerevoli. In entrambi i fiumi c’è stata una marcata tendenza alla diminuzione dei numeri di canali e dell’estensione de corridoio attivo, solamente a seguito di eventi di piene rilevanti è stato possibile osservare un aumento dell’estensione del corridoio attivo. Lungo il corso del fiume Piave è stato possibile osservare una marcata tendenza all’incisione del canale durante gli ultimi 80 anni. Le isole fluviali tendono a maturare e stabilizzarsi per molti anni, occupando così il corridoio attivo. L’estensione delle isole diminuisce solamente a seguito di eventi di piena con tempi di ritorno marcati (> 10 anni), oppure a seguito di eventi che si succedono frequentemente, anche se di intensità minore. Infine si è potuto notare una tendenza delle isole fluviali a fondersi con la vegetazione perifluviale circostante, limitando ancor più l’estensione del corridoio attivo.
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