Oggi come oggi sono legati insieme la globalizzazione e il mondo economico-finanziario e la comunicazione scritta e orale diventa di fondamentale importanza e comunicare implica il concetto di mediare, perché a ogni comunicazione sono legati tanti altri aspetti come quelli umani, anche gestuali e mimici, sociali e culturali, intrecciati e interattivi fra di loro. ma soprattutto nell’era globalizzante con situazioni economico-finanziarie in continua fluttuazione, diventa fondamentale saper comunicare, mediare adeguatamente, con esattezza e rapidità su temi legati all’economia nel mondo. Per mediare adeguatamente il linguaggio risulta essere comunque fondamentale e, il linguaggio nel mondo economico-finanziario diventa più particolare, specifico, settoriale; si tratta di un linguaggio che si muove in una micro-area. «Terminus tecnicus» rende il concetto in modo molto chiaro, «tecnica jargon» in inglese e «Fachsprache» e «Technolekt»nella lingua tedesca. Inoltre non è sufficiente la conoscenza della sola lingua inglese come lingua veicolare, ma come giustamente propone l’Unione Europea, si richiede oltre alla lingua madre due lingue di apprendimento, le lingue accomunano culturalmente e fanno conoscere parole con una struttura grafemica e fonemica diversa, colorano concetti della lingua madre con connotazioni e sfumature diverse, aprono la conoscenza a nuove culture e permettono agli individui di ampliare i propri orizzonti, permettono di abbattere barriere, di conoscere meglio gli altri e di conseguenza di conoscere meglio se stessi e di abbattere anche le barriere contro se stessi. : lo psicologo americano Dan Miller sostiene che spesso le “barriere più alte le costruiamo contro noi stessi” Di conseguenza, vista la necessità e la velocità con la quale si evolvono vari settori sempre più specifici e sofisticati, diventa di fondamentale importanza apprendere le lingue in modo che possano veramente essere adoperate sia per la comunicazione scritta che orale. Questo processo richiede varie strategie, strategie diverse da quelle finora usate, strategie che si differenziano dalla didattica per l’apprendimento delle lingue tradizionali. Bisogna rendersi conto che apprendere una lingua è un processo dinamico-creativo, un processo nel quale vanno miratamente stimolate le capacità cognitive e inferenziali e le capacità associative, intuitive, la fantasia e anche la «conoscenza del mondo», il «Weltwissen», “un sapere generale, conoscenze ed esperienze vissute sul mondo circostante e sulla società delle quali ogni individuo è a sua conoscenza“; riguarda dunque le “informazioni sul mondo nel quale vive e che vengono memorizzate in ogni organismo vivente” senza le quali non potrebbe sopravvivere. Non è assolutamente più possibile pensare che nel terzo millennio si possa apprendere una lingua in modo segmentato, come lo propongono i libri di testo per l’apprendimento delle lingue, che dividono le competenze in parlare, leggere, scrivere, ascoltare; la competenza di tradurre nella maggior parte non viene neppure presa in considerazione e la competenza grammaticale si trova normalmente quasi sempre alla fine dei vari moduli e/o unità didattiche. Oggi si deve partire dai testi autentici e trattare la grammatica e il lessico insieme al testo. Il saggio parla di queste strategie in modo più ampio ed esauriente.

Strategie per una migliore mediazione della microlingua economico- finanziaria

WINKLER PEGORARO, DAGMAR
2014

Abstract

Oggi come oggi sono legati insieme la globalizzazione e il mondo economico-finanziario e la comunicazione scritta e orale diventa di fondamentale importanza e comunicare implica il concetto di mediare, perché a ogni comunicazione sono legati tanti altri aspetti come quelli umani, anche gestuali e mimici, sociali e culturali, intrecciati e interattivi fra di loro. ma soprattutto nell’era globalizzante con situazioni economico-finanziarie in continua fluttuazione, diventa fondamentale saper comunicare, mediare adeguatamente, con esattezza e rapidità su temi legati all’economia nel mondo. Per mediare adeguatamente il linguaggio risulta essere comunque fondamentale e, il linguaggio nel mondo economico-finanziario diventa più particolare, specifico, settoriale; si tratta di un linguaggio che si muove in una micro-area. «Terminus tecnicus» rende il concetto in modo molto chiaro, «tecnica jargon» in inglese e «Fachsprache» e «Technolekt»nella lingua tedesca. Inoltre non è sufficiente la conoscenza della sola lingua inglese come lingua veicolare, ma come giustamente propone l’Unione Europea, si richiede oltre alla lingua madre due lingue di apprendimento, le lingue accomunano culturalmente e fanno conoscere parole con una struttura grafemica e fonemica diversa, colorano concetti della lingua madre con connotazioni e sfumature diverse, aprono la conoscenza a nuove culture e permettono agli individui di ampliare i propri orizzonti, permettono di abbattere barriere, di conoscere meglio gli altri e di conseguenza di conoscere meglio se stessi e di abbattere anche le barriere contro se stessi. : lo psicologo americano Dan Miller sostiene che spesso le “barriere più alte le costruiamo contro noi stessi” Di conseguenza, vista la necessità e la velocità con la quale si evolvono vari settori sempre più specifici e sofisticati, diventa di fondamentale importanza apprendere le lingue in modo che possano veramente essere adoperate sia per la comunicazione scritta che orale. Questo processo richiede varie strategie, strategie diverse da quelle finora usate, strategie che si differenziano dalla didattica per l’apprendimento delle lingue tradizionali. Bisogna rendersi conto che apprendere una lingua è un processo dinamico-creativo, un processo nel quale vanno miratamente stimolate le capacità cognitive e inferenziali e le capacità associative, intuitive, la fantasia e anche la «conoscenza del mondo», il «Weltwissen», “un sapere generale, conoscenze ed esperienze vissute sul mondo circostante e sulla società delle quali ogni individuo è a sua conoscenza“; riguarda dunque le “informazioni sul mondo nel quale vive e che vengono memorizzate in ogni organismo vivente” senza le quali non potrebbe sopravvivere. Non è assolutamente più possibile pensare che nel terzo millennio si possa apprendere una lingua in modo segmentato, come lo propongono i libri di testo per l’apprendimento delle lingue, che dividono le competenze in parlare, leggere, scrivere, ascoltare; la competenza di tradurre nella maggior parte non viene neppure presa in considerazione e la competenza grammaticale si trova normalmente quasi sempre alla fine dei vari moduli e/o unità didattiche. Oggi si deve partire dai testi autentici e trattare la grammatica e il lessico insieme al testo. Il saggio parla di queste strategie in modo più ampio ed esauriente.
2014
Pratiques communicatives de La médiation. Actes du Colloque International (Université del Padoue, 6-7 décembre 2012
9783034313544
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