La porzione settentrionale della Laguna di Venezia è stata caratterizzata da un tasso medio di subsidenza tettonica di 0,6 mm/a negli ultimi 125.000 anni. Nel corso dell’Olocene a questo trend si è sovrapposto l’innalzamento eustatico legato alla trasgressione marina. L’odierna laguna si è iniziata a formare 8-7000 anni fa e si è progressivamente estesa verso monte, sommergendo la pianura alluvionale LGM a partire dalle zone maggiormente depresse, quali le incisioni corrispondenti a paleoalvei fluviali. Modelli geofisici calcolano che nell’area veneziana il mare era a -4 m circa 6000 anni fa, a -2 m attorno a 4000 anni fa, a -1 m circa 3000 anni fa e pochi decimetri sotto il livello odierno attorno a 2000 anni fa; i dati di terreno presentano sempre quote minori rispetto ai valori teorici, denotando la subsidenza occorsa dalla loro deposizione [Amorosi et al., 2008]. Al margine del settore settentrionale della laguna era ubicato l’importante scalo portuale romano di Altino [Ninfo et al., 2009]. Il sito, già interessato da un grande insediamento nel II millennio a.C., aveva raggiunto forma pienamente urbana nell’età del Ferro tra il IX e il VI secolo a.C. I dati geoarcheologici raccolti nell’area forniscono un importante ausilio nella ricostruzione dei livelli marini relativi in questo settore lagunare. In più punti vi sono livelli lagunari romani situati tra -1,5 e -2,0 m slm. Gli indicatori utilizzati sono riferiti a elementi strutturali quali banchine portuali e approdi che, avendo le fondazioni sui depositi alluvionali LGM, possono essere considerati relativamente stabili e scarsamente soggetti a compattazione differenziale. La sedimentologia e il contenuto paleontologico del riempimento sedimentario della darsena e dei canali che, a partire dal II millennio a.C., attraversavano la città e si connettevano con il reticolo idrografico minore, consentono di riconoscere la risalita del cuneo salino. Presso Ca’ Tron, pochi km a est di Altino, è stato documentato che il tracciato della strada consolare via Annia venne deviato alla fine del I sec. a.C. in quanto era stato compromesso dalla deposizione di fanghi lagunari. I nuovi dati sono stati raccolti tramite indagini condotte con finanziamenti della Regione Veneto (convenzioni con Unità Complessa Progetti Strategici e Politiche Comunitarie) e dell’Università di Padova (Progetto di Ateneo “Studio delle variazioni eustatiche e della subsidenza in Alto Adriatico negli ultimi 130.000 anni attraverso indicatori geomorfologici, stratigrafici e geoarcheologici”).

Indicatori archeologici e paleoambientali del livello marino relativo durante gli ultimi 5000 anni nell’antica città di Altino (Laguna di Venezia)

MOZZI, PAOLO;FONTANA, ALESSANDRO;NINFO, ANDREA;FERRARESE, FRANCESCO
2013

Abstract

La porzione settentrionale della Laguna di Venezia è stata caratterizzata da un tasso medio di subsidenza tettonica di 0,6 mm/a negli ultimi 125.000 anni. Nel corso dell’Olocene a questo trend si è sovrapposto l’innalzamento eustatico legato alla trasgressione marina. L’odierna laguna si è iniziata a formare 8-7000 anni fa e si è progressivamente estesa verso monte, sommergendo la pianura alluvionale LGM a partire dalle zone maggiormente depresse, quali le incisioni corrispondenti a paleoalvei fluviali. Modelli geofisici calcolano che nell’area veneziana il mare era a -4 m circa 6000 anni fa, a -2 m attorno a 4000 anni fa, a -1 m circa 3000 anni fa e pochi decimetri sotto il livello odierno attorno a 2000 anni fa; i dati di terreno presentano sempre quote minori rispetto ai valori teorici, denotando la subsidenza occorsa dalla loro deposizione [Amorosi et al., 2008]. Al margine del settore settentrionale della laguna era ubicato l’importante scalo portuale romano di Altino [Ninfo et al., 2009]. Il sito, già interessato da un grande insediamento nel II millennio a.C., aveva raggiunto forma pienamente urbana nell’età del Ferro tra il IX e il VI secolo a.C. I dati geoarcheologici raccolti nell’area forniscono un importante ausilio nella ricostruzione dei livelli marini relativi in questo settore lagunare. In più punti vi sono livelli lagunari romani situati tra -1,5 e -2,0 m slm. Gli indicatori utilizzati sono riferiti a elementi strutturali quali banchine portuali e approdi che, avendo le fondazioni sui depositi alluvionali LGM, possono essere considerati relativamente stabili e scarsamente soggetti a compattazione differenziale. La sedimentologia e il contenuto paleontologico del riempimento sedimentario della darsena e dei canali che, a partire dal II millennio a.C., attraversavano la città e si connettevano con il reticolo idrografico minore, consentono di riconoscere la risalita del cuneo salino. Presso Ca’ Tron, pochi km a est di Altino, è stato documentato che il tracciato della strada consolare via Annia venne deviato alla fine del I sec. a.C. in quanto era stato compromesso dalla deposizione di fanghi lagunari. I nuovi dati sono stati raccolti tramite indagini condotte con finanziamenti della Regione Veneto (convenzioni con Unità Complessa Progetti Strategici e Politiche Comunitarie) e dell’Università di Padova (Progetto di Ateneo “Studio delle variazioni eustatiche e della subsidenza in Alto Adriatico negli ultimi 130.000 anni attraverso indicatori geomorfologici, stratigrafici e geoarcheologici”).
2013
Riassunti del Congresso AIQUA 2013 L’ambiente Marino Costiero del Mediterraneo oggi e nel recente passato geologico. Conoscere per comprendere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3040935
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