La capacità di rappresentarsi esattamente i numeri e di risolvere problemi aritmetici è stata per lungo tempo considerata una prerogativa degli esseri umani. Tuttavia nell’ultimo decennio si è rinnovato l’interesse per lo studio delle abilità numeriche in soggetti non-verbali, allo scopo di capire il ruolo del linguaggio in questo tipo di compiti (rassegne in Gallistel e Gelman, 1992; Dehaene, 1997; Hauser e Spelke, 2004). La possibilità di impiegare test comportamentali, per lo studio di questi soggetti, fornisce un’opportunità unica nella comprensione dello sviluppo ontogenetico e filogenetico di queste abilità. Il presente lavoro si compone di tre differenti serie di esperimenti volti ad indagare le abilità numeriche di base, impiegando tre differenti paradigmi sperimentali, in un modello animale: Il pulcino di pollo domestico (Gallus gallus). Dai dati relativi alla prima serie di esperimenti, dove le abilità discriminative venivano testate mediante l’impiego di una scelta spontanea tra differenti numerosità in seguito all’imprinting filiale, è emerso come pulcini di tre giorni età siano in grado di discriminare spontaneamente (ovvero senza necessità di addestramento) set di oggetti anche quando le variabili continue vengono sperimentalmente controllate. In un seconda serie di esperimenti, è stato indagato il sistema alla base delle abilità discriminative. In questo caso le variabili continue sono state controllate sia mediante l’impiego di stimoli di diversa grandezza che mediante l’impiego di stimoli parzialmente occlusi. Il successo nella discriminazione di 1 vs. 2 e di 2 vs. 3 oggetti unito al fallimento nella discriminazione di 4 vs. 6 e 3 vs. 4 ha portato a concludere che il sistema alla base delle abilità numeriche dei soggetti sia l’Object File System (che si fa carico della discriminazione di piccole numerosità con un limite situato intorno ai 2 vs.3 e 3 vs. 4) con un limite di 2 vs. 3 elementi. In un’ultima serie si esperimenti sono state prese in considerazione le abilità numeriche ordinali. In seguito ad addestramento pulcini di cinque giorni di vita sono in grado di identificare un elemento unicamente sulla base della sua posizione in una serie di elementi identici quando le variabili spaziali, oggettuali e olfattive sono state tenute sotto controllo. Complessivamente il valore innovativo di questi esperimenti consiste nell’aver indagato due differenti tipologie di abilità numeriche in soggetti animali giovani. Fatta eccezione per la specie umana, infatti, le abilità numeriche erano state indagate solo su animali adulti. Per la prima volta inoltre la capacità a discriminare tra differenti numerosità è stata verificata, in un test di scelta spontanea, quando le variabili continue sono state sperimentalmente controllate. La discriminazione di piccole numerosità può quindi essere effettuata utilizzando il solo indizio numerico: e’ quindi possibile affermare che il giudizio avvenga su base numerica e non solo protonumerica. E’ stato inoltre dimostrato che l’Object File System sia alla base delle abilità discriminative di questi soggetti. Per quanto concerne invece l’ordinalità, i pulcini a soli cinque giorni di età riescono ad utilizzare questo tipo di indizio per identificare una posizione target. L’asimmetria, in fase di generalizzazione, sbilanciata a sinistra sembra inoltre far pensare ad una dominanza emisferica destra nella risoluzione di questo tipo di compito.

At the root of number competence Meta-analysis of the literature on different animal species and an experimental contribution to the understanding of rudimental numerical abilities in an animal model, the young domestic chick (Gallus gallus)

RUGANI, ROSA
2008

Abstract

La capacità di rappresentarsi esattamente i numeri e di risolvere problemi aritmetici è stata per lungo tempo considerata una prerogativa degli esseri umani. Tuttavia nell’ultimo decennio si è rinnovato l’interesse per lo studio delle abilità numeriche in soggetti non-verbali, allo scopo di capire il ruolo del linguaggio in questo tipo di compiti (rassegne in Gallistel e Gelman, 1992; Dehaene, 1997; Hauser e Spelke, 2004). La possibilità di impiegare test comportamentali, per lo studio di questi soggetti, fornisce un’opportunità unica nella comprensione dello sviluppo ontogenetico e filogenetico di queste abilità. Il presente lavoro si compone di tre differenti serie di esperimenti volti ad indagare le abilità numeriche di base, impiegando tre differenti paradigmi sperimentali, in un modello animale: Il pulcino di pollo domestico (Gallus gallus). Dai dati relativi alla prima serie di esperimenti, dove le abilità discriminative venivano testate mediante l’impiego di una scelta spontanea tra differenti numerosità in seguito all’imprinting filiale, è emerso come pulcini di tre giorni età siano in grado di discriminare spontaneamente (ovvero senza necessità di addestramento) set di oggetti anche quando le variabili continue vengono sperimentalmente controllate. In un seconda serie di esperimenti, è stato indagato il sistema alla base delle abilità discriminative. In questo caso le variabili continue sono state controllate sia mediante l’impiego di stimoli di diversa grandezza che mediante l’impiego di stimoli parzialmente occlusi. Il successo nella discriminazione di 1 vs. 2 e di 2 vs. 3 oggetti unito al fallimento nella discriminazione di 4 vs. 6 e 3 vs. 4 ha portato a concludere che il sistema alla base delle abilità numeriche dei soggetti sia l’Object File System (che si fa carico della discriminazione di piccole numerosità con un limite situato intorno ai 2 vs.3 e 3 vs. 4) con un limite di 2 vs. 3 elementi. In un’ultima serie si esperimenti sono state prese in considerazione le abilità numeriche ordinali. In seguito ad addestramento pulcini di cinque giorni di vita sono in grado di identificare un elemento unicamente sulla base della sua posizione in una serie di elementi identici quando le variabili spaziali, oggettuali e olfattive sono state tenute sotto controllo. Complessivamente il valore innovativo di questi esperimenti consiste nell’aver indagato due differenti tipologie di abilità numeriche in soggetti animali giovani. Fatta eccezione per la specie umana, infatti, le abilità numeriche erano state indagate solo su animali adulti. Per la prima volta inoltre la capacità a discriminare tra differenti numerosità è stata verificata, in un test di scelta spontanea, quando le variabili continue sono state sperimentalmente controllate. La discriminazione di piccole numerosità può quindi essere effettuata utilizzando il solo indizio numerico: e’ quindi possibile affermare che il giudizio avvenga su base numerica e non solo protonumerica. E’ stato inoltre dimostrato che l’Object File System sia alla base delle abilità discriminative di questi soggetti. Per quanto concerne invece l’ordinalità, i pulcini a soli cinque giorni di età riescono ad utilizzare questo tipo di indizio per identificare una posizione target. L’asimmetria, in fase di generalizzazione, sbilanciata a sinistra sembra inoltre far pensare ad una dominanza emisferica destra nella risoluzione di questo tipo di compito.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3062300
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact