Per Marco Boschini la musica del suo tempo, il concerto e il melodramma in particolare, assume la stessa funzione attribuita alla pittura veneziana del Cinquecento: catturare l’interesse degli spettatori, suscitando gli «affetti» con scene e soggetti capaci di commuovere e di stimolare la fantasia. Il risultato è possibile solo in presenza di invenzioni esemplari, dove il «gran quadron» possa identificarsi nel «gran concerto», l’invenzione della musica veneziana dei secoli XVI-XVII che ne compendia le specificità. È una scelta che intende riaffermare la tradizione unica della città, vissuta come un continuum immodificabile nell’apice di perfezione raggiunto. La ragione sta nel ruolo pubblico, rappresentativo e celebrativo allo stesso tempo, che in quel periodo la musica non meno della pittura assume a Venezia.
La musica nella Carta del navegar pitoresco
LOVATO, ANTONIO
2014
Abstract
Per Marco Boschini la musica del suo tempo, il concerto e il melodramma in particolare, assume la stessa funzione attribuita alla pittura veneziana del Cinquecento: catturare l’interesse degli spettatori, suscitando gli «affetti» con scene e soggetti capaci di commuovere e di stimolare la fantasia. Il risultato è possibile solo in presenza di invenzioni esemplari, dove il «gran quadron» possa identificarsi nel «gran concerto», l’invenzione della musica veneziana dei secoli XVI-XVII che ne compendia le specificità. È una scelta che intende riaffermare la tradizione unica della città, vissuta come un continuum immodificabile nell’apice di perfezione raggiunto. La ragione sta nel ruolo pubblico, rappresentativo e celebrativo allo stesso tempo, che in quel periodo la musica non meno della pittura assume a Venezia.
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