Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale - Area di interesse - Descrizione : l'uso di innesti ossei ed osteoarticolari in chirurgia oncologica risponde alla necessità di ricostruire ampie perdite di sostanza causata dalla asportazione del tumore. Da quando è disponibile la banca dell osso (1984), abbiamo potuto realizzare più di 600 impianti di questo tipo. Negli ultimi anni ci siamo assestati sul numero di 35 casi per anno. La casistica viene regolarmente aggiornata seguendo i pazienti nei successivi controlli clinici ed eventuali ricoveri. Dopo aver messo a punto la tecnica chirurgica nei vari distretti dello scheletro, siamo passati ad osservare i primi insuccessi della metodica. L osso innestato risulta più fragile dell'osso naturale del paziente, e non sempre viene integrato in misura ottimale. Ciò comporta l'insorgenza di numerose complicazioni che portano nel il 35% dei casi ad un nuovo interventi, e di questi il 20% risulta fallito a 5 anni dall impianto. La ricerca in questo campo riguarda gli aspetti meccanici dell impianto ed il miglioramento biologico. Da alcuni anni abbiamo iniziato a variare le indicazioni chirurgiche verso l uso di innesti ed elementi protesici che possano favorire l ancoraggio e la stabilità meccanica delle parti sostituite. Dall altra parte, l uso dell autotrapianto vascolarizzato ed il miglioramento biologico della sede di impianto sono tesi a migliorarne l osteointegrazione Risultati e prodotti conseguiti- Attività previste: migliorare la tenuta degli innesti ossei migliorando le tecniche a nostra disposizione attraverso la messa a punto di protesi speciali per la realizzazione di impianti compositi (osso-protesi) e miglioramento dei mezzi di sintesi associati ad altri materiali quali cemento acrilico, innesti corticali di supporto. Migliorare l osteointegrazione attraverso modelli di giunzione osso ospite osso innestato e mettere a punto un programma di riabilitazione e mantenimento della funzionalità articolare associata all uso degli innesti osteoarticolari che tenga conto dei tempi di integrazione dell'innesto.
Progetto n. 31 - Innesti ossei omoplastici nella chirurgia oncologica ortopedica
RUGGIERI, PIETRO
2011
Abstract
Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale - Area di interesse - Descrizione : l'uso di innesti ossei ed osteoarticolari in chirurgia oncologica risponde alla necessità di ricostruire ampie perdite di sostanza causata dalla asportazione del tumore. Da quando è disponibile la banca dell osso (1984), abbiamo potuto realizzare più di 600 impianti di questo tipo. Negli ultimi anni ci siamo assestati sul numero di 35 casi per anno. La casistica viene regolarmente aggiornata seguendo i pazienti nei successivi controlli clinici ed eventuali ricoveri. Dopo aver messo a punto la tecnica chirurgica nei vari distretti dello scheletro, siamo passati ad osservare i primi insuccessi della metodica. L osso innestato risulta più fragile dell'osso naturale del paziente, e non sempre viene integrato in misura ottimale. Ciò comporta l'insorgenza di numerose complicazioni che portano nel il 35% dei casi ad un nuovo interventi, e di questi il 20% risulta fallito a 5 anni dall impianto. La ricerca in questo campo riguarda gli aspetti meccanici dell impianto ed il miglioramento biologico. Da alcuni anni abbiamo iniziato a variare le indicazioni chirurgiche verso l uso di innesti ed elementi protesici che possano favorire l ancoraggio e la stabilità meccanica delle parti sostituite. Dall altra parte, l uso dell autotrapianto vascolarizzato ed il miglioramento biologico della sede di impianto sono tesi a migliorarne l osteointegrazione Risultati e prodotti conseguiti- Attività previste: migliorare la tenuta degli innesti ossei migliorando le tecniche a nostra disposizione attraverso la messa a punto di protesi speciali per la realizzazione di impianti compositi (osso-protesi) e miglioramento dei mezzi di sintesi associati ad altri materiali quali cemento acrilico, innesti corticali di supporto. Migliorare l osteointegrazione attraverso modelli di giunzione osso ospite osso innestato e mettere a punto un programma di riabilitazione e mantenimento della funzionalità articolare associata all uso degli innesti osteoarticolari che tenga conto dei tempi di integrazione dell'innesto.Pubblicazioni consigliate
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