Sulla scia di un più ampio filone di studi volto a indagare la valenza che la letteratura assume nella ricostruzione della cultura figurativa del mondo antico, in questo volume la produzione di sarcofagi mitologici di età imperiale a carattere narrativo viene riletta alla luce delle Metamorfosi di Ovidio. La ricerca cerca infatti di chiarire le modalità di interazione tra i due repertori (letteratura e immagini) e, di conseguenza, comprendere i meccanismi – anche ideologici – che decretano la fortuna o l’oblio di determinati miti. Parola e immagine non sono infatti elementi astratti o avulsi dal contesto storico, ma in quanto prodotto umano condividono il medesimo orizzonte culturale e sono espressione di una società che, a seconda dei propri bisogni e delle proprie necessità comunicative, utilizza, magari anche risemantizzandoli, quei miti che all’epoca facevano parte del vivere quotidiano. Per poter essere raffrontato ai rilievi dei sarcofagi il testo di Ovidio viene analizzato “figurativamente”, così da isolare i passi a carattere descrittivo. Per ogni mito le indagini sono supportate da un accurato riesame della tradizione letteraria che tratta di quella specifica storia, e del repertorio iconografico precedente. Le fattispecie di legami che si instaurano tra i due piani narrativi, più che recare testimonianza di un’influenza di Ovidio nella creazione delle iconografie dei sarcofagi mitologici, permettono semmai di riconoscere la presenza di una comune tradizione iconografica, nota al poeta e rifluita successivamente nel repertorio funerario. Questa inaspettata, ma interessante situazione consente di riflettere in maniera più ampia sulle modalità di circolazione e formazione del repertorio di sarcofagi

Miti scolpiti, miti narrati. Riflessioni sulla produzione di sarcofagi romani tra arte e letteratura

SALVO, GIULIA
2015

Abstract

Sulla scia di un più ampio filone di studi volto a indagare la valenza che la letteratura assume nella ricostruzione della cultura figurativa del mondo antico, in questo volume la produzione di sarcofagi mitologici di età imperiale a carattere narrativo viene riletta alla luce delle Metamorfosi di Ovidio. La ricerca cerca infatti di chiarire le modalità di interazione tra i due repertori (letteratura e immagini) e, di conseguenza, comprendere i meccanismi – anche ideologici – che decretano la fortuna o l’oblio di determinati miti. Parola e immagine non sono infatti elementi astratti o avulsi dal contesto storico, ma in quanto prodotto umano condividono il medesimo orizzonte culturale e sono espressione di una società che, a seconda dei propri bisogni e delle proprie necessità comunicative, utilizza, magari anche risemantizzandoli, quei miti che all’epoca facevano parte del vivere quotidiano. Per poter essere raffrontato ai rilievi dei sarcofagi il testo di Ovidio viene analizzato “figurativamente”, così da isolare i passi a carattere descrittivo. Per ogni mito le indagini sono supportate da un accurato riesame della tradizione letteraria che tratta di quella specifica storia, e del repertorio iconografico precedente. Le fattispecie di legami che si instaurano tra i due piani narrativi, più che recare testimonianza di un’influenza di Ovidio nella creazione delle iconografie dei sarcofagi mitologici, permettono semmai di riconoscere la presenza di una comune tradizione iconografica, nota al poeta e rifluita successivamente nel repertorio funerario. Questa inaspettata, ma interessante situazione consente di riflettere in maniera più ampia sulle modalità di circolazione e formazione del repertorio di sarcofagi
2015
978-88-6938-029-7
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