Cinque divagazioni proemiali per suggerire alcune riflessioni di metodo e di merito che possano accompagnare i lavori di un convegno imponente e ambizioso. Dal valore originario dell’espressione avant la lettre, che delegittima quello oggi invece corrente, suggerendo di guardare con sospetto all’idea ‘figurale’ che il prima possa ricevere legittimazione e inveramento dal poi; all’origine e alla perdurante fortuna della lettura teleologica dell’esperienza artistica goldoniana, di cui fu massimo artefice l’autore stesso e che ancora oggi condiziona ampi settori dell’indagine. Dalla necessità di rimeditare alcuni capisaldi critici, che hanno saputo ancorare ad un preciso contesto l’eccezionalità dell’esperienza goldoniana e porre in discussione categorie interpretative controverse e fuorvianti come quella di ‘riforma’; alla peculiare interpretazione che Goldoni seppe dare della querelle des Anciens et des Modernes, assumendo progressivamente su di sé le istanze del moderno e intrecciandole pazientemente con la varietà dei saperi sedimentati nella tradizione teatrale. La quinta e ultima divagazione propone un documento inedito – relativo all’attrice per cui fu scritta La locandiera, Maddalena Raffi Marliani – che illumina in misura paradigmatica il carattere genialmente empirico e ‘accidentale’ della grandezza artistica goldoniana.
Goldoni avant et après la lettre. Divagazioni proemiali
SCANNAPIECO, ANNA
2015
Abstract
Cinque divagazioni proemiali per suggerire alcune riflessioni di metodo e di merito che possano accompagnare i lavori di un convegno imponente e ambizioso. Dal valore originario dell’espressione avant la lettre, che delegittima quello oggi invece corrente, suggerendo di guardare con sospetto all’idea ‘figurale’ che il prima possa ricevere legittimazione e inveramento dal poi; all’origine e alla perdurante fortuna della lettura teleologica dell’esperienza artistica goldoniana, di cui fu massimo artefice l’autore stesso e che ancora oggi condiziona ampi settori dell’indagine. Dalla necessità di rimeditare alcuni capisaldi critici, che hanno saputo ancorare ad un preciso contesto l’eccezionalità dell’esperienza goldoniana e porre in discussione categorie interpretative controverse e fuorvianti come quella di ‘riforma’; alla peculiare interpretazione che Goldoni seppe dare della querelle des Anciens et des Modernes, assumendo progressivamente su di sé le istanze del moderno e intrecciandole pazientemente con la varietà dei saperi sedimentati nella tradizione teatrale. La quinta e ultima divagazione propone un documento inedito – relativo all’attrice per cui fu scritta La locandiera, Maddalena Raffi Marliani – che illumina in misura paradigmatica il carattere genialmente empirico e ‘accidentale’ della grandezza artistica goldoniana.File | Dimensione | Formato | |
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