Il contributo muove dalla constatazione critica di un diffuso immaginario “velante” la diversità culturale, e di come (ingenuamente) tanta pedagogia e pratica scolastica abbiano solo saluto opporre antitetiche immagini di diversità, senza accorgersi che il terreno (di superficie) sulle quale esse agivano è parte sostanziale del problema. A partire da una postazione epistemologica è però possibile riguadagnare un’intercultura intesa come progetto trasformativo a responsabilità pedagogica, potendo così uscire dalle secche tanto della retorica quanto dell’azione didattico-educativa incapace di incidere nella pratica. Per far ciò, sono tre le condizioni che vengono sviluppate nel contributo: “svelare” la realtà (conoscendola e abitandola), chiarire le indispensabili direzioni di senso e, infine, tracciare le possibilità di un concreto percorso educativo nel quale l’intercultura si trasforma da evento laterale a innervatura profonda della pratica scolastica ad ogni suo livello. Perché l’intercultura non si aggiunge, ma fa la scuola di oggi. - This paper starts with a critical analysis of the “veiling” imaginary related to cultural difference, and the way in which (ingenuously) a lot of pedagogy and classroom practice have only contrasted antithetical images of it, without realizing that (the surface of) the ground on which they act is a substantial part of the problem. However, from a solid epistemological position, it is possible to regain intercultural education in term of a pedagogical-orientated, responsible, transformative project, thus stepping back from rhetorical discourse and from educational action which turned to be ineffective in practice. To do this, three conditions need to be met to do so: to “unveil” reality (knowing it and staying in it); to clarify pedagogy essential purposes; and, finally, to developed and implement practical educational process at school, in which inter-culture is transformed from a side event to a deep structure of classroom practice at every level. Because inter-culture is no extra option, but rather today’s school.

Oltre il velo: l’intercultura che fa scuola

AGOSTINETTO, LUCA
2016

Abstract

Il contributo muove dalla constatazione critica di un diffuso immaginario “velante” la diversità culturale, e di come (ingenuamente) tanta pedagogia e pratica scolastica abbiano solo saluto opporre antitetiche immagini di diversità, senza accorgersi che il terreno (di superficie) sulle quale esse agivano è parte sostanziale del problema. A partire da una postazione epistemologica è però possibile riguadagnare un’intercultura intesa come progetto trasformativo a responsabilità pedagogica, potendo così uscire dalle secche tanto della retorica quanto dell’azione didattico-educativa incapace di incidere nella pratica. Per far ciò, sono tre le condizioni che vengono sviluppate nel contributo: “svelare” la realtà (conoscendola e abitandola), chiarire le indispensabili direzioni di senso e, infine, tracciare le possibilità di un concreto percorso educativo nel quale l’intercultura si trasforma da evento laterale a innervatura profonda della pratica scolastica ad ogni suo livello. Perché l’intercultura non si aggiunge, ma fa la scuola di oggi. - This paper starts with a critical analysis of the “veiling” imaginary related to cultural difference, and the way in which (ingenuously) a lot of pedagogy and classroom practice have only contrasted antithetical images of it, without realizing that (the surface of) the ground on which they act is a substantial part of the problem. However, from a solid epistemological position, it is possible to regain intercultural education in term of a pedagogical-orientated, responsible, transformative project, thus stepping back from rhetorical discourse and from educational action which turned to be ineffective in practice. To do this, three conditions need to be met to do so: to “unveil” reality (knowing it and staying in it); to clarify pedagogy essential purposes; and, finally, to developed and implement practical educational process at school, in which inter-culture is transformed from a side event to a deep structure of classroom practice at every level. Because inter-culture is no extra option, but rather today’s school.
2016
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