Il fenomeno della memoria involontaria nella "Ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust spazia tra tutte le sensazioni del corpo umano; affidato all'udito, il significante di parole, espressioni e frasi rientra nel campo della percezione sonora, alla stregua di altri famosi motivi di reminiscenze. Alla luce di quanto riesuma la memoria involontaria sollecitata dal significante, emerge una teoria proustiana del segno linguistico più complessa e più moderna di quella di Saussure, in quanto annuncia le odierne posizioni della prassematica.
"Mnémosyne et le bruissement de la langue. Perspective formelle sur la mémoire involontaire"
HENROT, GENEVIEVE
2015
Abstract
Il fenomeno della memoria involontaria nella "Ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust spazia tra tutte le sensazioni del corpo umano; affidato all'udito, il significante di parole, espressioni e frasi rientra nel campo della percezione sonora, alla stregua di altri famosi motivi di reminiscenze. Alla luce di quanto riesuma la memoria involontaria sollecitata dal significante, emerge una teoria proustiana del segno linguistico più complessa e più moderna di quella di Saussure, in quanto annuncia le odierne posizioni della prassematica.File in questo prodotto:
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