Piste di cantiere per l'avvicinamento all'argine durante le emergenze

La realizzazione delle opere di difesa dalle esondazioni o degli interventi di chiusura delle rotte arginali richiede la disponibilità di infrastrutture che consentano la diretta accessibilità dei luoghi in cui si manifesta l’emergenza e una movimentazione agevole di attrezzature, materiali, mezzi, per la soluzione del danno. L’antropizzazione del territorio, la diffusione ed estensione dei corpi idrici e la generale imprevedibilità degli eventi in esame non consentono, di norma, la pianificazione e la progettazione di tali infrastrutture secondo razionali principi di coordinamento e funzionalità. Pertanto, nella quasi totalità dei casi, strade o piste, quando esistenti nell’ambito del “sinistro”, sono la conseguenza di precedenti bisogni manutentivi (pulizia, protezione delle sponde dei corsi d’acqua ecc.) che prescindono da necessità emergenziali o sono piuttosto riconducibili al soddisfacimento di mere e correnti esigenze di mobilità veicolare (ciclopedonale o con fine naturalistico). La presenza di strade arginali non è condizione necessaria né sufficiente per la soluzione delle emergenze idrauliche, perché tali infrastrutture, oltre a costituire elemento di vulnerabilità, nascono con vincoli geometrici e dimensionali . Di qui l’opportunità di pensare a piste, da costruire ad hoc, quali elemento infrastrutturale necessario a garantire l’accessibilità dei siti di intervento durante le emergenze idrauliche. Tali piste possiederanno caratteristiche di provvisionalità e precarietà, nascendo come interventi mirati alla soluzione di necessità contingenti, ma non per questo dovranno mancare di minime proprietà funzionali e strutturali che le rendano compatibili con lo scopo per cui vengono realizzate.