La questione affrontata dalla Cassazione nella pronuncia in commento concerne l’individuazione delle modalità attraverso le quali l’esecuzione debba essere condotta su beni in comunione legale da parte del creditore particolare di un coniuge. L’attenzione della Corte si è dunque focalizzata sull’individuazione dell’oggetto del processo esecutivo, dovendosi determinare, in siffatta evenienza, quale sia l’entità espropriabile: se essa sia la quota del singolo bene o se, di contro, sia la quota di tutti i beni caduti in comunione (costituenti la quota-parte dell’intero patrimonio comune), o ancora se sia il singolo bene nella sua interezza. L'Autore esamina criticamente la soluzione alfine accolta dalla Corte e, dopo aver approfondito l'istituto della comunione legale e la sua proiezione processuale, valuta il suo inquadramento quale forma di contitolarità "a mani riunite".
L’espropriazione “integrale” dei beni del coniuge in regime di comunione legale
Pilloni Monica
2014
Abstract
La questione affrontata dalla Cassazione nella pronuncia in commento concerne l’individuazione delle modalità attraverso le quali l’esecuzione debba essere condotta su beni in comunione legale da parte del creditore particolare di un coniuge. L’attenzione della Corte si è dunque focalizzata sull’individuazione dell’oggetto del processo esecutivo, dovendosi determinare, in siffatta evenienza, quale sia l’entità espropriabile: se essa sia la quota del singolo bene o se, di contro, sia la quota di tutti i beni caduti in comunione (costituenti la quota-parte dell’intero patrimonio comune), o ancora se sia il singolo bene nella sua interezza. L'Autore esamina criticamente la soluzione alfine accolta dalla Corte e, dopo aver approfondito l'istituto della comunione legale e la sua proiezione processuale, valuta il suo inquadramento quale forma di contitolarità "a mani riunite".Pubblicazioni consigliate
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