Il territorio italiano è soggetto per sua conformazione ad una diffusa presenza di fenomeni franosi. La ricerca di soluzioni e tecnologie innovative ed economicamente vantaggiose per la stabilizzazione dei movimenti franosi si rivela quindi un problema di grande attualità scientifica. Il presente Dottorato di Ricerca si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di studiare e sviluppare dal punto di vista teorico e applicativo una tecnica innovativa per la stabilizzazione di movimenti franosi, denominata “ancoraggio flottante”. La tecnica prevede l’installazione di ancoraggi passivi nel corpo di frana, cementati al terreno e con adeguata fondazione nel terreno stabile profondo, posizionati secondo una geometria discontinua senza un rivestimento continuo del versante, ma con la sola applicazione di una piastra (l’elemento flottante) di ridotte dimensioni collegata alla testa di ciascuna barra. I rinforzi assorbono per attrito parte degli sforzi tangenziali indotti dal movimento franoso, rallentandone il processo evolutivo fino al completo arresto. Si tratta di una tecnica modulare e flessibile in quanto il sistema si adatta alle deformazioni del versante senza perdere di funzionalità. Il lavoro svolto nel corso del Dottorato di Ricerca ha consentito un’analisi delle varie componenti del sistema al fine di valutarne il comportamento geotecnico e strutturale. Un confronto iniziale con le tecniche di stabilizzazione di frane comunemente utilizzate evidenzia i principali vantaggi degli ancoraggi flottanti in termini di efficienza e di costo. Una parte importante della ricerca ha riguardato l’analisi sperimentale in modello fisico in scala 1g del comportamento delle piastre flottanti in funzione della loro geometria, e ha consentito di determinare un’equazione per il calcolo della capacità portante della piastra flottante con l’introduzione di specifici fattori di forma e di volume. Con analisi FEM è stato calibrato un modello numerico sulla base dei risultati sperimentali per poter meglio evidenziare l’influenza della piastra sullo stato tenso-deformativo del terreno. Si sono inoltre proposte delle specifiche linee guida per la progettazione degli interventi con ancoraggi flottanti secondo due schemi fisico-matematici: un approccio “statico” a breve termine e un approccio a lungo termine nell’ipotesi di comportamento viscoso non lineare del terreno. Completa la ricerca una parte applicativa, con lo sviluppo di una particolare barra di ancoraggio potenziata (ancoraggio composito), e con la progettazione ed esecuzione di alcuni interventi con ancoraggi flottanti in quattro frane reali attivatesi in provincia di Vicenza in concomitanza con le piogge eccezionali che hanno colpito tutto il nord-est italiano e in particolare la regione Veneto nell’autunno 2010. Il monitoraggio degli interventi appare comprovare la validità e l’efficacia tecnica del metodo.

L'ancoraggio flottante Sirive® per la stabilizzazione di movimenti franosi (Sirive® floating anchor for landslide stabilization)

BISSON, ALBERTO
2015

Abstract

Il territorio italiano è soggetto per sua conformazione ad una diffusa presenza di fenomeni franosi. La ricerca di soluzioni e tecnologie innovative ed economicamente vantaggiose per la stabilizzazione dei movimenti franosi si rivela quindi un problema di grande attualità scientifica. Il presente Dottorato di Ricerca si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di studiare e sviluppare dal punto di vista teorico e applicativo una tecnica innovativa per la stabilizzazione di movimenti franosi, denominata “ancoraggio flottante”. La tecnica prevede l’installazione di ancoraggi passivi nel corpo di frana, cementati al terreno e con adeguata fondazione nel terreno stabile profondo, posizionati secondo una geometria discontinua senza un rivestimento continuo del versante, ma con la sola applicazione di una piastra (l’elemento flottante) di ridotte dimensioni collegata alla testa di ciascuna barra. I rinforzi assorbono per attrito parte degli sforzi tangenziali indotti dal movimento franoso, rallentandone il processo evolutivo fino al completo arresto. Si tratta di una tecnica modulare e flessibile in quanto il sistema si adatta alle deformazioni del versante senza perdere di funzionalità. Il lavoro svolto nel corso del Dottorato di Ricerca ha consentito un’analisi delle varie componenti del sistema al fine di valutarne il comportamento geotecnico e strutturale. Un confronto iniziale con le tecniche di stabilizzazione di frane comunemente utilizzate evidenzia i principali vantaggi degli ancoraggi flottanti in termini di efficienza e di costo. Una parte importante della ricerca ha riguardato l’analisi sperimentale in modello fisico in scala 1g del comportamento delle piastre flottanti in funzione della loro geometria, e ha consentito di determinare un’equazione per il calcolo della capacità portante della piastra flottante con l’introduzione di specifici fattori di forma e di volume. Con analisi FEM è stato calibrato un modello numerico sulla base dei risultati sperimentali per poter meglio evidenziare l’influenza della piastra sullo stato tenso-deformativo del terreno. Si sono inoltre proposte delle specifiche linee guida per la progettazione degli interventi con ancoraggi flottanti secondo due schemi fisico-matematici: un approccio “statico” a breve termine e un approccio a lungo termine nell’ipotesi di comportamento viscoso non lineare del terreno. Completa la ricerca una parte applicativa, con lo sviluppo di una particolare barra di ancoraggio potenziata (ancoraggio composito), e con la progettazione ed esecuzione di alcuni interventi con ancoraggi flottanti in quattro frane reali attivatesi in provincia di Vicenza in concomitanza con le piogge eccezionali che hanno colpito tutto il nord-est italiano e in particolare la regione Veneto nell’autunno 2010. Il monitoraggio degli interventi appare comprovare la validità e l’efficacia tecnica del metodo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3195071
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