Nel contributo si analizzano le lettere dei prigionieri italiani nella I guerra mondiale raccolte da Leo Spitzer e ripubblicate a cura di L. Renzi presso Il Saggiatore, Milano, 2016. L'analisi linguistica delle lettere è volta in particolare a mettere in luce la presenza del dialetto in questo tipo di testi. In questa prospettiva si individuano due tipologie di lettere: 1) lettere scritte consapevolmente in dialetto, a scopo prevalentemente "scherzoso"o come una sorta di linguaggio segreto; 2) lettere scritte in dialetto provenienti da aree dove il dialetto ha uno statuto particolare: si tratta da una parte di lettere provenienti da Trieste e dall'Istria-Dalmazia, e dall'altra di lettere ascrivibili alll'area ladino-dolomitica e al Friuli. Ma, al di là di questi casi specifici, tratti dialettali sono variamente presenti anche nelle lettere scritte in quello che si definisce come "italiano popolare" o italiano scritto da "semicolti": anche se l'intenzione dello scrivente è quella di utilizzare l'italiano, il dialetto, lingua nativa degli scriventi, emerge come una sorta di "sostrato" linguistico, che interferisce in misura minore o maggiore all'interno dei testi.
Il dialetto nelle Lettere di prigionieri di guerra italiani (1915-1918) di Leo Spitzer
VANELLI, LAURA
2016
Abstract
Nel contributo si analizzano le lettere dei prigionieri italiani nella I guerra mondiale raccolte da Leo Spitzer e ripubblicate a cura di L. Renzi presso Il Saggiatore, Milano, 2016. L'analisi linguistica delle lettere è volta in particolare a mettere in luce la presenza del dialetto in questo tipo di testi. In questa prospettiva si individuano due tipologie di lettere: 1) lettere scritte consapevolmente in dialetto, a scopo prevalentemente "scherzoso"o come una sorta di linguaggio segreto; 2) lettere scritte in dialetto provenienti da aree dove il dialetto ha uno statuto particolare: si tratta da una parte di lettere provenienti da Trieste e dall'Istria-Dalmazia, e dall'altra di lettere ascrivibili alll'area ladino-dolomitica e al Friuli. Ma, al di là di questi casi specifici, tratti dialettali sono variamente presenti anche nelle lettere scritte in quello che si definisce come "italiano popolare" o italiano scritto da "semicolti": anche se l'intenzione dello scrivente è quella di utilizzare l'italiano, il dialetto, lingua nativa degli scriventi, emerge come una sorta di "sostrato" linguistico, che interferisce in misura minore o maggiore all'interno dei testi.Pubblicazioni consigliate
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