Il progetto baconiano di sviluppo delle scienze ha ricevuto nell’arco degli ultimi cinquant’anni una serie di critiche basate sugli esiti nefasti di una malintesa nozione del progresso delle scienze, le cui applicazioni tecnologiche hanno condotto alle crisi ecologiche e ambientali che si sono susseguite in anni recenti. La causa è stata attribuita a una nozione sproporzionata del potere dell’uomo sulla natura e a una forma di antropocentrismo che diviene problematico per il futuro stesso dell’umanità, così come queste si rilevano in un discorso organico per la prima volta nel pensiero di Francis Bacon. L’oggetto di quest’articolo è centrato sulla prima critica che rileva la problematicità della posizione baconiana, e che si colloca nei primi anni del Settecento, quando Vico mette in guardia verso i punti deboli di un impianto di ricerca scientifica che si mostra preda di desideri di conoscenza privi di misura e, soprattutto, privi della consapevolezza che la conoscenza umana è intrinsecamente limitata e finita.
"Rerum naturam vexare": desideri e limiti dell'azione umana sulla natura, nella critica di Vico al progetto baconiano
BASSI, ROMANA
2016
Abstract
Il progetto baconiano di sviluppo delle scienze ha ricevuto nell’arco degli ultimi cinquant’anni una serie di critiche basate sugli esiti nefasti di una malintesa nozione del progresso delle scienze, le cui applicazioni tecnologiche hanno condotto alle crisi ecologiche e ambientali che si sono susseguite in anni recenti. La causa è stata attribuita a una nozione sproporzionata del potere dell’uomo sulla natura e a una forma di antropocentrismo che diviene problematico per il futuro stesso dell’umanità, così come queste si rilevano in un discorso organico per la prima volta nel pensiero di Francis Bacon. L’oggetto di quest’articolo è centrato sulla prima critica che rileva la problematicità della posizione baconiana, e che si colloca nei primi anni del Settecento, quando Vico mette in guardia verso i punti deboli di un impianto di ricerca scientifica che si mostra preda di desideri di conoscenza privi di misura e, soprattutto, privi della consapevolezza che la conoscenza umana è intrinsecamente limitata e finita.Pubblicazioni consigliate
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