L'articolo esamina la prima del "Sacre du printemps" di Stravinskij-Roerich-Nizinskij (1913), soffermandosi soprattutto sull’aspetto coreografico. Nella visione di Nižinskij, nella modernità si sarebbe infranta la comunione tra uomo e natura, nel passato primigenio perfettamente e saggiamente in atto. Tale spaccatura comincia ad essere avvertita, dal danzatore russo come da tanti artisti e filosofi dell’epoca, come un problema quanto mai preoccupante, che comporta conseguenze drammatiche. La tesi di Nižinskij sarebbe che un rinnovato sentire pagano potrebbe forse salvarci.

“L'anima della natura espressa dal movimento": il Sacre di Vaclav Nizinskij

RANDI, ELENA
2016

Abstract

L'articolo esamina la prima del "Sacre du printemps" di Stravinskij-Roerich-Nizinskij (1913), soffermandosi soprattutto sull’aspetto coreografico. Nella visione di Nižinskij, nella modernità si sarebbe infranta la comunione tra uomo e natura, nel passato primigenio perfettamente e saggiamente in atto. Tale spaccatura comincia ad essere avvertita, dal danzatore russo come da tanti artisti e filosofi dell’epoca, come un problema quanto mai preoccupante, che comporta conseguenze drammatiche. La tesi di Nižinskij sarebbe che un rinnovato sentire pagano potrebbe forse salvarci.
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