Il saggio affronta la presenza in alcune opere del cinema di Ingmar Bergman della messa in scena figurativa della finestra e dello statuto riflessivo da essa incarnata quale interrogazione sull’ esposizione dello sguardo e della sua funzione espressiva. Tale particolare architettonico nei suoi film risponde a ragioni narrative, plastiche e simboliche, con una forte accentuazione della vicinanza a materiali compositivi quali luce, parola e ricorrente uso del volto ripreso in primo piano. I film convocati all’ interno di tale prospettiva interpretativa sono Come in uno specchio, Un’estate d’amore, Fanny e Alexander, Sarabanda, Conversazioni private e L’infedele. Gli ultimi due girati da Liv Ulmann seguono in maniera precisa le indicazioni di Bergman, autore della sceneggiatura.
Ingmar Bergman: finestre
SALVATORE, ROSAMARIA
2016
Abstract
Il saggio affronta la presenza in alcune opere del cinema di Ingmar Bergman della messa in scena figurativa della finestra e dello statuto riflessivo da essa incarnata quale interrogazione sull’ esposizione dello sguardo e della sua funzione espressiva. Tale particolare architettonico nei suoi film risponde a ragioni narrative, plastiche e simboliche, con una forte accentuazione della vicinanza a materiali compositivi quali luce, parola e ricorrente uso del volto ripreso in primo piano. I film convocati all’ interno di tale prospettiva interpretativa sono Come in uno specchio, Un’estate d’amore, Fanny e Alexander, Sarabanda, Conversazioni private e L’infedele. Gli ultimi due girati da Liv Ulmann seguono in maniera precisa le indicazioni di Bergman, autore della sceneggiatura.Pubblicazioni consigliate
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