La scuola è uno dei primi luoghi in cui i bambini manifestano le loro potenzialità e affrontano le loro difficoltà. Il modo in cui si sviluppano i loro punti di forza e si potenziano le capacità all’interno del contesto scolastico può influenzare l’adattamento delle future generazioni alla società complessa del 21° secolo, la società della super-diversità, in cui più frequentemente i contesti saranno caratterizzati da intrecci di variabili associate ad esempio a nazionalità, etnia, lingua e religione (Vertovec, 2010). Dando valore ai fanciulli, in particolar modo a quelli con vulnerabilità, si incrementano le abilità di analizzare o fronteggiare la complessità, dispiegare le proprie capacità all’interno della comunità, la libertà di realizzazione e la possibilità di scelta (agency), i livelli di soddisfazione di vita percepita dai singoli e dalla collettività. In tutto questo, un ruolo particolarmente centrale è assunto dalle modalità con cui vengono descritti e trattati i punti di forza che caratterizzano l’unicità di ogni individuo. È evidente che se nel fare ciò si ‘cade’ in operazioni che potrebbero condurre a processi negativi di categorizzazione e stigmatizzazione di coloro che per diverse ragioni consideriamo ‘diversi’, ‘vulnerabili’, gli ostacoli e le barriere per un loro positivo sviluppo personale e professionale risulteranno molteplici e difficilmente superabili. I consulenti interessati al tema della progettazione professionale sono pertanto chiamati ad abbracciare modelli teorici che siano maggiormente in sintonia con i cambiamenti del contesto in cui i bambini e gli adolescenti si trovano a progettare i loro futuri, ad individuare diversi e possibili obiettivi e a trasformare gli stessi in scelte e in percorsi di costruzione e co-costruzione della propria identità personale e professionale (Verbruggen, van Emmerik, Van Gils, Meng, & de Grip, 2015). In particolare, i consulenti non dovrebbero più procedere come se il futuro fosse ancora anticipabile, prevedibile e ricco di possibilità e promesse. Gli stessi sono chiamati ad abbandonare i tradizionali riferimenti teorici che, in modo più o meno esplicito, si ancoravano al presupposto del matching paradigm, il quale enfatizza il principio dell’idoneità delle persone in relazione alle aspettative, pretese e necessità dei diversi contesti formativi e lavorativi (Savickas et al., 2009). In considerazione di ciò, il presente contributo si propone di prendere in esame la progettazione professionale di fanciulli con e senza difficoltà di apprendimento, alla luce del paradigma teorico del career counseling del 21° secolo, il Life Design. Più nello specifico, verranno prese in esame alcune minacce che potrebbero ostacolare lo sviluppo positivo e gli orientamenti al futuro degli studenti con difficoltà di apprendimento e, a seguire, varranno presentati esempi di attività di orientamento di gruppo finalizzati ad incrementare lo sviluppo positivo e la gamma delle opzioni professionali future in fanciulli con e senza difficoltà di apprendimento.

Life design e orientamento per studenti con e senza difficoltà di apprendimento

SANTILLI, SARA;DI MAGGIO, ILARIA;GINEVRA, MARIA CRISTINA;SORESI, SALVATORE
2016

Abstract

La scuola è uno dei primi luoghi in cui i bambini manifestano le loro potenzialità e affrontano le loro difficoltà. Il modo in cui si sviluppano i loro punti di forza e si potenziano le capacità all’interno del contesto scolastico può influenzare l’adattamento delle future generazioni alla società complessa del 21° secolo, la società della super-diversità, in cui più frequentemente i contesti saranno caratterizzati da intrecci di variabili associate ad esempio a nazionalità, etnia, lingua e religione (Vertovec, 2010). Dando valore ai fanciulli, in particolar modo a quelli con vulnerabilità, si incrementano le abilità di analizzare o fronteggiare la complessità, dispiegare le proprie capacità all’interno della comunità, la libertà di realizzazione e la possibilità di scelta (agency), i livelli di soddisfazione di vita percepita dai singoli e dalla collettività. In tutto questo, un ruolo particolarmente centrale è assunto dalle modalità con cui vengono descritti e trattati i punti di forza che caratterizzano l’unicità di ogni individuo. È evidente che se nel fare ciò si ‘cade’ in operazioni che potrebbero condurre a processi negativi di categorizzazione e stigmatizzazione di coloro che per diverse ragioni consideriamo ‘diversi’, ‘vulnerabili’, gli ostacoli e le barriere per un loro positivo sviluppo personale e professionale risulteranno molteplici e difficilmente superabili. I consulenti interessati al tema della progettazione professionale sono pertanto chiamati ad abbracciare modelli teorici che siano maggiormente in sintonia con i cambiamenti del contesto in cui i bambini e gli adolescenti si trovano a progettare i loro futuri, ad individuare diversi e possibili obiettivi e a trasformare gli stessi in scelte e in percorsi di costruzione e co-costruzione della propria identità personale e professionale (Verbruggen, van Emmerik, Van Gils, Meng, & de Grip, 2015). In particolare, i consulenti non dovrebbero più procedere come se il futuro fosse ancora anticipabile, prevedibile e ricco di possibilità e promesse. Gli stessi sono chiamati ad abbandonare i tradizionali riferimenti teorici che, in modo più o meno esplicito, si ancoravano al presupposto del matching paradigm, il quale enfatizza il principio dell’idoneità delle persone in relazione alle aspettative, pretese e necessità dei diversi contesti formativi e lavorativi (Savickas et al., 2009). In considerazione di ciò, il presente contributo si propone di prendere in esame la progettazione professionale di fanciulli con e senza difficoltà di apprendimento, alla luce del paradigma teorico del career counseling del 21° secolo, il Life Design. Più nello specifico, verranno prese in esame alcune minacce che potrebbero ostacolare lo sviluppo positivo e gli orientamenti al futuro degli studenti con difficoltà di apprendimento e, a seguire, varranno presentati esempi di attività di orientamento di gruppo finalizzati ad incrementare lo sviluppo positivo e la gamma delle opzioni professionali future in fanciulli con e senza difficoltà di apprendimento.
2016
Il Counselling in Italia: Funzioni, Criticità e Applicazioni
9788867876402
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3233572
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