Sin dall’antichità grazie alla particolare morfologia delle coste italiane, i porti con le loro attività commerciali e militari si sono diffusi in modo capillare. La memoria prende in esame le tipologie e l’evoluzione nel tempo delle opere sia di difesa che interne di accosto. Tali opere necessitano di continui interventi atti a soddisfare le richieste di sempre maggiori prestazioni dipendenti principalmente dall’approfondimento dei fondali, dalla variazione dei carichi esterni agenti e dall’azione del moto ondoso. Questi aspetti e le problematiche geotecniche connesse sono stati già affrontati nel XII e XIV Congresso Nazionale di Geotecnica (1975 e 1980) e in particolare nella relazione generale di Colombo (1975). Nella presente relazione vengono esaminate le principali cause che possono comportare danneggiamenti alle opere di difesa, fra le quali si possono annoverare il degrado strutturale e l’azione idrodinamica del moto ondoso con particolare riguardo al comportamento geotecnico del terreno di fondazione in condizioni statiche e dinamiche. Per le opere interne i principali interventi di adeguamento riguardano la necessità di consentire l’approfondimento dei fondali per soddisfare le esigenze delle nuove navi e di impedire erosioni del fondo marino a causa delle azioni idrodinamiche delle stesse. Con riferimento a quanto previsto dalla legislazione dei Lavori Pubblici, sono stati presi in esame i criteri ormai internazionalmente accreditati nei lavori dell’ingegneria marittima, utilizzando i quali è possibile pervenire ad una ottimizzazione sotto il profilo tecnico ed economico degli impegni finanziari nella vita utile dell’opera. Vengono, infine, presentati alcuni esempi di adeguamento e di messa in sicurezza di vari tipi di opere esistenti con diversi tecnologie e criteri di intervento.

L'ingegneria Geotecnica nella gestione e conservazione delle opere interne e di difesa portuale

CORTELLAZZO, GIAMPAOLO;RUOL, PIERO
2017

Abstract

Sin dall’antichità grazie alla particolare morfologia delle coste italiane, i porti con le loro attività commerciali e militari si sono diffusi in modo capillare. La memoria prende in esame le tipologie e l’evoluzione nel tempo delle opere sia di difesa che interne di accosto. Tali opere necessitano di continui interventi atti a soddisfare le richieste di sempre maggiori prestazioni dipendenti principalmente dall’approfondimento dei fondali, dalla variazione dei carichi esterni agenti e dall’azione del moto ondoso. Questi aspetti e le problematiche geotecniche connesse sono stati già affrontati nel XII e XIV Congresso Nazionale di Geotecnica (1975 e 1980) e in particolare nella relazione generale di Colombo (1975). Nella presente relazione vengono esaminate le principali cause che possono comportare danneggiamenti alle opere di difesa, fra le quali si possono annoverare il degrado strutturale e l’azione idrodinamica del moto ondoso con particolare riguardo al comportamento geotecnico del terreno di fondazione in condizioni statiche e dinamiche. Per le opere interne i principali interventi di adeguamento riguardano la necessità di consentire l’approfondimento dei fondali per soddisfare le esigenze delle nuove navi e di impedire erosioni del fondo marino a causa delle azioni idrodinamiche delle stesse. Con riferimento a quanto previsto dalla legislazione dei Lavori Pubblici, sono stati presi in esame i criteri ormai internazionalmente accreditati nei lavori dell’ingegneria marittima, utilizzando i quali è possibile pervenire ad una ottimizzazione sotto il profilo tecnico ed economico degli impegni finanziari nella vita utile dell’opera. Vengono, infine, presentati alcuni esempi di adeguamento e di messa in sicurezza di vari tipi di opere esistenti con diversi tecnologie e criteri di intervento.
2017
La geotecnica nella conservazione e tutela del patrimonio costruito
978 88 97517 09 2
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