Se la musica è una costruzione di armonie e strutture formali, essa è anche una costruzione percettiva di chi sa trasfigurare con l’ascolto le vibrazioni dell’aria in suoni musicali, al fine di sviluppare la sfera emotiva, sede di apprendimento e di formazione non meno della sfera razionale. Questa era la convinzione di Galileo Galilei e fu lo scopo reale non solo dei suoi interessi per le questioni di natura organologica e dei continui contatti con compositori, cantanti e teorici della musica, ma anche dei suoi esperimenti acustici e sulle corde, come emerge dalle numerose informazioni contenute nel suo vasto epistolario. A richiamare l’attenzione è il significato, innovativo e denso di conseguenze, della musica elaborato da Galileo che, dopo essere giunto a mettere sullo stesso piano musica vocale e musica strumentale, afferma il principio secondo il quale la ragion d’essere della creazione artistica e dell’evento sonoro consiste nelle emozioni e nelle sensazioni trasmesse o suscitate nell’ascoltatore. Non c’è più alcun riferimento alle implicazioni metafisiche della musica, alla sua presunta natura di ideale perfezione, di modello fondato su astratte regole matematiche a cui guardare per costruire «ogni humana armonia». Attraverso i suoi esperimenti, Galileo offre una base scientifica al lungo processo di revisione del linguaggio musicale che, abbandonato l’obiettivo di perseguire i canoni astratti di una bellezza ideale, si propone di coinvolgere l’ascoltatore nei suoi affetti e moti dell’animo con risultati sonori e armonici i cui esiti giungono fino ai giorni nostri.
"Sendomi dilettato di tutti gli strumenti musici ed assai filosofato intorno alle consonanze"
Antonio, Lovato
2017
Abstract
Se la musica è una costruzione di armonie e strutture formali, essa è anche una costruzione percettiva di chi sa trasfigurare con l’ascolto le vibrazioni dell’aria in suoni musicali, al fine di sviluppare la sfera emotiva, sede di apprendimento e di formazione non meno della sfera razionale. Questa era la convinzione di Galileo Galilei e fu lo scopo reale non solo dei suoi interessi per le questioni di natura organologica e dei continui contatti con compositori, cantanti e teorici della musica, ma anche dei suoi esperimenti acustici e sulle corde, come emerge dalle numerose informazioni contenute nel suo vasto epistolario. A richiamare l’attenzione è il significato, innovativo e denso di conseguenze, della musica elaborato da Galileo che, dopo essere giunto a mettere sullo stesso piano musica vocale e musica strumentale, afferma il principio secondo il quale la ragion d’essere della creazione artistica e dell’evento sonoro consiste nelle emozioni e nelle sensazioni trasmesse o suscitate nell’ascoltatore. Non c’è più alcun riferimento alle implicazioni metafisiche della musica, alla sua presunta natura di ideale perfezione, di modello fondato su astratte regole matematiche a cui guardare per costruire «ogni humana armonia». Attraverso i suoi esperimenti, Galileo offre una base scientifica al lungo processo di revisione del linguaggio musicale che, abbandonato l’obiettivo di perseguire i canoni astratti di una bellezza ideale, si propone di coinvolgere l’ascoltatore nei suoi affetti e moti dell’animo con risultati sonori e armonici i cui esiti giungono fino ai giorni nostri.Pubblicazioni consigliate
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