Il cimitero monumentale della Foce di Sanremo è stato al centro di uno studio iniziato nel gennaio 2013. Il complesso è situato nella zona occidentale della città e fu fondato nel 1838 a seguito di un’epidemia di colera. Conta circa 2000 tombe, molte delle quali databili alla Belle Epoque (1880-1915) periodo durante il quale la città divenne un’importante destinazione turistica internazionale. Sfortunatamente, il sito versa attualmente in uno stato di profondo degrado. L’analisi del verde è stata una delle diverse tematiche affrontate in questo lavoro. La presenza di vegetazione, una flora molto variegata e ricca di specie a causa del particolare clima della zona, è stata segnata su di una planimetria. Durante i rilievi si è constatato che numerosi esemplari di cipresso sono ammalati di cancro (infezione da Seiridium cardinale) e quindi, data l’impossibilità ad eseguire sperimentazioni con Pseudomonas, gli esemplari ricaduti nelle categorie peggiori della classificazioni FRC andranno tagliati da una ditta altamente specializzata ad operare in contesti monumentali e sostituiti con specie cancro resistenti messe a punto dal CNR. Con l’obiettivo di non arrivare a una situazione critica come l’attuale si è programmata un’attività di manutenzione programmata con operazioni da suddividersi a seconda della difficoltà fra diverse figure e/o professionalità: concessionario, custode/giardiniere, operaio specializzato, restauratore, tecnico. Operazioni molto semplici potrebbero essere affidate ai concessionari o ai custodi/giardinieri brevemente educati con l’intenzione di renderli partecipi della conservazione di un sito di eccezionale valore storico-artistico che fa parte della storia cittadina.
La gestione del verde in un cimitero monumentale. Caso di studio: il cimitero monumentale di Sanremo
Salvini S.
2015
Abstract
Il cimitero monumentale della Foce di Sanremo è stato al centro di uno studio iniziato nel gennaio 2013. Il complesso è situato nella zona occidentale della città e fu fondato nel 1838 a seguito di un’epidemia di colera. Conta circa 2000 tombe, molte delle quali databili alla Belle Epoque (1880-1915) periodo durante il quale la città divenne un’importante destinazione turistica internazionale. Sfortunatamente, il sito versa attualmente in uno stato di profondo degrado. L’analisi del verde è stata una delle diverse tematiche affrontate in questo lavoro. La presenza di vegetazione, una flora molto variegata e ricca di specie a causa del particolare clima della zona, è stata segnata su di una planimetria. Durante i rilievi si è constatato che numerosi esemplari di cipresso sono ammalati di cancro (infezione da Seiridium cardinale) e quindi, data l’impossibilità ad eseguire sperimentazioni con Pseudomonas, gli esemplari ricaduti nelle categorie peggiori della classificazioni FRC andranno tagliati da una ditta altamente specializzata ad operare in contesti monumentali e sostituiti con specie cancro resistenti messe a punto dal CNR. Con l’obiettivo di non arrivare a una situazione critica come l’attuale si è programmata un’attività di manutenzione programmata con operazioni da suddividersi a seconda della difficoltà fra diverse figure e/o professionalità: concessionario, custode/giardiniere, operaio specializzato, restauratore, tecnico. Operazioni molto semplici potrebbero essere affidate ai concessionari o ai custodi/giardinieri brevemente educati con l’intenzione di renderli partecipi della conservazione di un sito di eccezionale valore storico-artistico che fa parte della storia cittadina.Pubblicazioni consigliate
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