Con questo intervento si discutono le idee, gli spazi e i luoghi del lavoro critico oggi praticabili, residui o geneticamente mutati, ipotizzando un possibile “oltre” la crisi a partire dal dibattito in corso.La diagnosi riguardante la crisi della critica inizia negli anni Novanta, da Notizie dalla crisi (1993) di Cesare Segre a Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (1996) di Giulio Ferroni, dal Tradimento dei critici (2002) di Carla Benedetti all’Eutanasia della critica (2005) di Mario Lavagetto, fino al Tramonto e resistenza della critica (2013) di Romano Luperini, e allude a problemi assai difformi tra loro. I temi di questa discussione “storica” sulla crisi della critica non coincidono tuttavia con le questioni sollevate,dagli anni Zero in poi, da nuovi contributi (a esempio le voci presenti nel collettaneo Dove siamo? Nuove posizioni della critica 2011. Il sagguio, in forme sintetiche, cerca di rilanciare la sfida della mediazione della critica a partire dalla sua odierna precarietà: là dove sia possibile una «letteratura come prassi» e la ricostruzione, a partire dalla scuola, da altre situazioni formative e dalla rete, di una comunità di lettori-interpreti all'altezza delle sfide del presente. I

Oltre la crisi. Sei forme praticabili del lavoro critico

emanuele zinato
2018

Abstract

Con questo intervento si discutono le idee, gli spazi e i luoghi del lavoro critico oggi praticabili, residui o geneticamente mutati, ipotizzando un possibile “oltre” la crisi a partire dal dibattito in corso.La diagnosi riguardante la crisi della critica inizia negli anni Novanta, da Notizie dalla crisi (1993) di Cesare Segre a Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (1996) di Giulio Ferroni, dal Tradimento dei critici (2002) di Carla Benedetti all’Eutanasia della critica (2005) di Mario Lavagetto, fino al Tramonto e resistenza della critica (2013) di Romano Luperini, e allude a problemi assai difformi tra loro. I temi di questa discussione “storica” sulla crisi della critica non coincidono tuttavia con le questioni sollevate,dagli anni Zero in poi, da nuovi contributi (a esempio le voci presenti nel collettaneo Dove siamo? Nuove posizioni della critica 2011. Il sagguio, in forme sintetiche, cerca di rilanciare la sfida della mediazione della critica a partire dalla sua odierna precarietà: là dove sia possibile una «letteratura come prassi» e la ricostruzione, a partire dalla scuola, da altre situazioni formative e dalla rete, di una comunità di lettori-interpreti all'altezza delle sfide del presente. I
2018
"La parola mi tradiva". Letteratura e crisi
9788894269710
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