Posta di fronte alla sfida di predisporre un efficace quadro regolatorio in materia di nanotecnologie, l'UE sembra essersi mossa con molta cautela, adottando un approccio reattivo, piuttosto che proattivo. La regolazione delle nanotecnologie a livello europeo, anche per ciò che concerne il settore alimentare, si caratterizza, da un lato per un profondo disaccordo a livello interistituzionale tra il Parlamento europeo e la Commissione, dall'altro lato per il sempre più incisivo affidamento a forme di soft rule-making, ricomprendenti un vasto corpo di strumenti di regolazione che fuoriescono dal modello di "command and control" o comunque dal perimetro delle tradizionali forme di normazione-regolazione affidate alla sfera legislativa. Se l'affidamento a tali "nuove" forme di regolazione può essere visto come un rimedio agli appesantimenti derivanti sul piano decisionale dal ricorso alla procedura legislativa, esso nel contempo si traduce in una progressiva marginalizzazione del ruolo del legislatore (e specialmente del PE) nell'ambito dei processi di regolazione; il tutto contribuisce ad aggravare le criticità che connotano l'UE sul piano della legittimità democratica.

La regolazione soft delle nanotecnologie nel settore alimentare. Nuove forme (e incertezze) della disciplina europea

Salvi Laura
2015

Abstract

Posta di fronte alla sfida di predisporre un efficace quadro regolatorio in materia di nanotecnologie, l'UE sembra essersi mossa con molta cautela, adottando un approccio reattivo, piuttosto che proattivo. La regolazione delle nanotecnologie a livello europeo, anche per ciò che concerne il settore alimentare, si caratterizza, da un lato per un profondo disaccordo a livello interistituzionale tra il Parlamento europeo e la Commissione, dall'altro lato per il sempre più incisivo affidamento a forme di soft rule-making, ricomprendenti un vasto corpo di strumenti di regolazione che fuoriescono dal modello di "command and control" o comunque dal perimetro delle tradizionali forme di normazione-regolazione affidate alla sfera legislativa. Se l'affidamento a tali "nuove" forme di regolazione può essere visto come un rimedio agli appesantimenti derivanti sul piano decisionale dal ricorso alla procedura legislativa, esso nel contempo si traduce in una progressiva marginalizzazione del ruolo del legislatore (e specialmente del PE) nell'ambito dei processi di regolazione; il tutto contribuisce ad aggravare le criticità che connotano l'UE sul piano della legittimità democratica.
2015
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