Per secoli, Bologna e Padova rappresentarono – quest’ultima superando nettamente e indiscutibilmente in prestigio l’Alma Mater – le of- ficine culturali39 nelle quali si affollarono gli studenti della Natio Hungarica e si formarono insegnanti ben preparati per le scuole capitolari ungheresi e il cui diploma di dottore o magister contribuì ad accelerare la carriera ecclesiastica o l’agevole sentiero verso più alti uffici pub- blici e più in generale la posizione personale dei “padovani”. Rimase a lungo presente e significativa l’importanza del “marchio di fabbrica” dell’ateneo patavino, quel “marchio” che faceva sì che al loro ritorno gli studenti polacchi di Padova venissero chiamati padewczyk (padovani) e che il termine ungherese padovások (padovani) fosse divenuto sinonimo di persone in possesso di un’istruzione universitaria e in seguito venisse utilizzato per indicare gli studenti che frequentavano l’università in altri Paesi d’Europa. Un “marchio di fabbrica” che indicava che quegli studenti non avevano semplicemente frequentato un’università europea di alto livello, bensì un luogo nel quale l’élite sociale e intellettuale ungherese – oggi si direbbe: la classe dirigente – si formava come in nessun altro modo altrove.
Studenti ungheresi a Padova nel XVI secolo: laici, chierici e mecenati
C. Franchi
2015
Abstract
Per secoli, Bologna e Padova rappresentarono – quest’ultima superando nettamente e indiscutibilmente in prestigio l’Alma Mater – le of- ficine culturali39 nelle quali si affollarono gli studenti della Natio Hungarica e si formarono insegnanti ben preparati per le scuole capitolari ungheresi e il cui diploma di dottore o magister contribuì ad accelerare la carriera ecclesiastica o l’agevole sentiero verso più alti uffici pub- blici e più in generale la posizione personale dei “padovani”. Rimase a lungo presente e significativa l’importanza del “marchio di fabbrica” dell’ateneo patavino, quel “marchio” che faceva sì che al loro ritorno gli studenti polacchi di Padova venissero chiamati padewczyk (padovani) e che il termine ungherese padovások (padovani) fosse divenuto sinonimo di persone in possesso di un’istruzione universitaria e in seguito venisse utilizzato per indicare gli studenti che frequentavano l’università in altri Paesi d’Europa. Un “marchio di fabbrica” che indicava che quegli studenti non avevano semplicemente frequentato un’università europea di alto livello, bensì un luogo nel quale l’élite sociale e intellettuale ungherese – oggi si direbbe: la classe dirigente – si formava come in nessun altro modo altrove.Pubblicazioni consigliate
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