La resilienza – come prima la sostenibilità ma con potenzialità progettuali maggiori e a più ampio spettro – diventa allora un ambito interessante di esplorazione e sperimentazione: l’approccio – e questo ne spiega forse il successo nell’attuale dibattito disciplinare – indica un quadro di azione, senza obiettivi unilateralmente stabiliti o ambiti di intervento istituzionalmente prefigurati; permette di delineare assetti futuri e scenari progettuali senza necessariamente ingessarli in strumenti normativi rigidi e procedure determinate; lascia formulare pratiche specifiche e interventi adeguati per i contesti di intervento, senza dover seguire procedure standardizzate; suggerisce la costruzione di reti e relazioni e piattaforme di obiettivi condivisi tra attori e portatori di interesse al di là delle competenze per livelli o confini; stimola a superare steccati disciplinari e favorisce le sinergie tra esperti coinvolti non per obblighi istituzionali ma per il carattere e la complessità del problema e che si ritrovano nel comune intento di delineare un futuro sostenibile per l’ambiente e per le comunità. La sessione del convegno diventa quindi occasione per l’esplorazione di ricerche, pratiche e progetti il cui comune denominatore è proprio la formulazione di nuovi punti di vista e di nuovi percorsi progettuali nei quali nulla è più scontato.
Resilienza, circolarità, sostenibilità. Introduzione alla Sessione 03
Savino M
2017
Abstract
La resilienza – come prima la sostenibilità ma con potenzialità progettuali maggiori e a più ampio spettro – diventa allora un ambito interessante di esplorazione e sperimentazione: l’approccio – e questo ne spiega forse il successo nell’attuale dibattito disciplinare – indica un quadro di azione, senza obiettivi unilateralmente stabiliti o ambiti di intervento istituzionalmente prefigurati; permette di delineare assetti futuri e scenari progettuali senza necessariamente ingessarli in strumenti normativi rigidi e procedure determinate; lascia formulare pratiche specifiche e interventi adeguati per i contesti di intervento, senza dover seguire procedure standardizzate; suggerisce la costruzione di reti e relazioni e piattaforme di obiettivi condivisi tra attori e portatori di interesse al di là delle competenze per livelli o confini; stimola a superare steccati disciplinari e favorisce le sinergie tra esperti coinvolti non per obblighi istituzionali ma per il carattere e la complessità del problema e che si ritrovano nel comune intento di delineare un futuro sostenibile per l’ambiente e per le comunità. La sessione del convegno diventa quindi occasione per l’esplorazione di ricerche, pratiche e progetti il cui comune denominatore è proprio la formulazione di nuovi punti di vista e di nuovi percorsi progettuali nei quali nulla è più scontato.Pubblicazioni consigliate
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