Il suolo è importante perché da da mangiare e bere a tutti i viventi, anche all’umanità. E’ importante anche perché ricicla tutto quanto. E’ il sistema digestivo del pianeta Terra. Questo vuol dire che tutti gli organismi morti (anche parti di essi) vengono smontati nel suolo e i pezzi costituenti di questi organismi sono messi a disposizione per la costruzione di nuovi organismi. Sembra una cosa da niente. Invece è la cosa più importante nel concetto di “vita”. Che cos’è la vita? Vivere significa mangiare e digerire, cioè prendere quello che esiste per costruire del nuovo. Questo processo non potrebbe avvenire senza il suolo. E’ come dire che non si puo’ vivere senza morire. Se tiriamo via la morte, eliminiamo anche la vita. Il suolo corrisponde alla morte nel processo di vita del pianeta Terra. Il suolo funziona grazie alla sua “struttura”. Anche questa sembra una cosa da poco. Ma se tiriamo via la “struttura”, sparisce anche il suolo. Perché rimane qualcosa di “inanimato” che non fa parte del processo di “morte programmata” che si realizza nel suolo. Se al suolo togliamo la struttura, rimangono delle molecole minerali e organiche che non hanno un’azione combinata e efficace a servizio dell’ecosistema che il suolo implementa. Diventano componenti inanimate ai fini dell’ecosistema. Quando invece formano la struttura del suolo, tali componenti diventano “aggregati”, e danno al suolo la sua funzionalità. Ci sono diversi tipi di aggregati del suolo. La materia andrebbe studiata più di quanto si è fatto finora. Il Gruppo Humus ha descritto 5 tipi di “struttura naturale” a cui vengono affiancati 5 tipi di “struttura agricola”. I primi sono aggregati che si sono formati nei suoli naturali per interazione dei viventi del suolo con l’ambiente. I secondi sono derivati dei primi, per trasformazione d’uso del suolo da parte dell’uomo. Tre degli aggregati naturali sono generati biologicamente, due invece sono molto meno biologici e per questo chiamati “non di origine biologica”. Gli aggregati agricoli si trovano a metà strada tra quelli naturali biologici e quelli non di origine biologica. Pensiamo che un agricoltore moderno debba cercare di restituire al suolo una struttura che sia il più vicino possibile a quella naturale, rispettando le esigenze del mercato. Per questo motivo il degrado del suolo non è solo una conseguenza di pratiche agricole, ma anche di una volontà sociale. Una società realizza il suolo che si merita. Gli abitanti di un paese che rispetta l’ambiente naturale e la sua biodiversità mangiano prodotti sani coltivati nel rispetto della biodiversità. I suoli di questi paesi saranno biologicamente diversi e ben strutturati. Non evolvono i cittadini o parte di essi, ma tutto il paese che contiene tutti i viventi (anche i cittadini). Si tratta di un disegno di ecologia sociale. E risolveremo il problema del riscaldamento climatico solo nell’ambito di un’intesa condivisa dai cittadini a livello mondiale sul tale concetto di ecologia globale.

Verso un concetto più biologico del suolo

Augusto Zanella
;
Cristian Bolzonella
2018

Abstract

Il suolo è importante perché da da mangiare e bere a tutti i viventi, anche all’umanità. E’ importante anche perché ricicla tutto quanto. E’ il sistema digestivo del pianeta Terra. Questo vuol dire che tutti gli organismi morti (anche parti di essi) vengono smontati nel suolo e i pezzi costituenti di questi organismi sono messi a disposizione per la costruzione di nuovi organismi. Sembra una cosa da niente. Invece è la cosa più importante nel concetto di “vita”. Che cos’è la vita? Vivere significa mangiare e digerire, cioè prendere quello che esiste per costruire del nuovo. Questo processo non potrebbe avvenire senza il suolo. E’ come dire che non si puo’ vivere senza morire. Se tiriamo via la morte, eliminiamo anche la vita. Il suolo corrisponde alla morte nel processo di vita del pianeta Terra. Il suolo funziona grazie alla sua “struttura”. Anche questa sembra una cosa da poco. Ma se tiriamo via la “struttura”, sparisce anche il suolo. Perché rimane qualcosa di “inanimato” che non fa parte del processo di “morte programmata” che si realizza nel suolo. Se al suolo togliamo la struttura, rimangono delle molecole minerali e organiche che non hanno un’azione combinata e efficace a servizio dell’ecosistema che il suolo implementa. Diventano componenti inanimate ai fini dell’ecosistema. Quando invece formano la struttura del suolo, tali componenti diventano “aggregati”, e danno al suolo la sua funzionalità. Ci sono diversi tipi di aggregati del suolo. La materia andrebbe studiata più di quanto si è fatto finora. Il Gruppo Humus ha descritto 5 tipi di “struttura naturale” a cui vengono affiancati 5 tipi di “struttura agricola”. I primi sono aggregati che si sono formati nei suoli naturali per interazione dei viventi del suolo con l’ambiente. I secondi sono derivati dei primi, per trasformazione d’uso del suolo da parte dell’uomo. Tre degli aggregati naturali sono generati biologicamente, due invece sono molto meno biologici e per questo chiamati “non di origine biologica”. Gli aggregati agricoli si trovano a metà strada tra quelli naturali biologici e quelli non di origine biologica. Pensiamo che un agricoltore moderno debba cercare di restituire al suolo una struttura che sia il più vicino possibile a quella naturale, rispettando le esigenze del mercato. Per questo motivo il degrado del suolo non è solo una conseguenza di pratiche agricole, ma anche di una volontà sociale. Una società realizza il suolo che si merita. Gli abitanti di un paese che rispetta l’ambiente naturale e la sua biodiversità mangiano prodotti sani coltivati nel rispetto della biodiversità. I suoli di questi paesi saranno biologicamente diversi e ben strutturati. Non evolvono i cittadini o parte di essi, ma tutto il paese che contiene tutti i viventi (anche i cittadini). Si tratta di un disegno di ecologia sociale. E risolveremo il problema del riscaldamento climatico solo nell’ambito di un’intesa condivisa dai cittadini a livello mondiale sul tale concetto di ecologia globale.
2018
Il ruolo della scienza del suolo per gli obiettivi dello sviluppo sostenibile
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3277886
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact