E’ comune conoscenza come, per alcuni materiali, la riduzione del limite di fatica causata dalla presenza di intagli sia molto inferiore a quanto previsto dagli usuali metodi di progettazione. Avendo evidenziato in precedenti lavori come, nel caso di un acciaio AISI 340 L, ciò avvenga in misura particolarmente rilevante nel caso degli intagli dolci, rendendo necessaria l’introduzione di un coefficiente di plasticità per la stima della loro resistenza a fatica, nel presente lavoro l’analisi viene estesa al caso degli intagli acuti. Questi, nel caso di verifica mediante criteri di campo di tensione locale, vengono però ad evidenziare un comportamento completamente diverso da quello evidenziato dagli intagli dolci. La generalizzazione dei metodi – sia classico che locale - che ne consegue, tiene conto non solo dei limiti di fatica, ma anche del numero di cicli a cui essi vengono raggiunti, rendendo così possibile la stima della intera curva di fatica in presenza di intaglio. Questo porta ad una estensione del concetto di fattore geometrico di concentrazione delle tensioni, che potrebbe risultare di particolare utilità nel caso di analisi strutturali effettuate con gli elementi finiti. Quanto proposto viene mostrato valido per l’AISI 340 L, ma, non dipendendo dalla duttilità del materiale, si ritiene possa essere esteso anche al caso di materiali meno duttili.
STIMA DELLA RESISTENZA A FATICA IN PRESENZA DI INTAGLI ACUTI PER ACCIAI AD ELEVATA DUTTILITÀ
B. Atzori
;A. Campagnolo;D. Rigon;M. Ricotta;G. Meneghetti
2018
Abstract
E’ comune conoscenza come, per alcuni materiali, la riduzione del limite di fatica causata dalla presenza di intagli sia molto inferiore a quanto previsto dagli usuali metodi di progettazione. Avendo evidenziato in precedenti lavori come, nel caso di un acciaio AISI 340 L, ciò avvenga in misura particolarmente rilevante nel caso degli intagli dolci, rendendo necessaria l’introduzione di un coefficiente di plasticità per la stima della loro resistenza a fatica, nel presente lavoro l’analisi viene estesa al caso degli intagli acuti. Questi, nel caso di verifica mediante criteri di campo di tensione locale, vengono però ad evidenziare un comportamento completamente diverso da quello evidenziato dagli intagli dolci. La generalizzazione dei metodi – sia classico che locale - che ne consegue, tiene conto non solo dei limiti di fatica, ma anche del numero di cicli a cui essi vengono raggiunti, rendendo così possibile la stima della intera curva di fatica in presenza di intaglio. Questo porta ad una estensione del concetto di fattore geometrico di concentrazione delle tensioni, che potrebbe risultare di particolare utilità nel caso di analisi strutturali effettuate con gli elementi finiti. Quanto proposto viene mostrato valido per l’AISI 340 L, ma, non dipendendo dalla duttilità del materiale, si ritiene possa essere esteso anche al caso di materiali meno duttili.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.