Persona dell'entourage di Ottone IV, Wilbrand von Oldenburg compie un pellegrinaggio in Terrasanta dal 1211 al 1213. Alla missione religiosa vi affianca una finalità diplomatica unendovi un'ambasceria alla corte armena di Cilicia, da poco riconosciuta regno sia dall'autorità imperiale che dalla Chiesa di Roma. L'ambasceria di rivela un'occasione per partecipare ad alcuni eventi sonori che vengono inseriti e a volte minuziosamente descritti nel suo "Itinerarium Terrae Sanctae". Oltre alla dimensione sonora che caratterizza per esempio la fontana all'interno di un palazzo di Beirut, il canonico Wilbrand si sofferma soprattutto sugli aspetti della liturgia e del canto liturgico al quale assiste di persona. Tra tutte le testimonianze spicca quella della processione del clero armeno, in occasione della festa di Epifania, nella quale Wilbrand sente il clero "discantare", ossia fare ricorso ad una forma seppure semplice di polifonia. Tale attestazione acquista particolare interesse se riferita ad un canto liturgico, come quello armeno, da sempre considerata monodico dalla tradizione di studi.

Suoni, canti e discanti nell'Itinerarium di Wilbrand von Oldenburg

Paola Dessì
In corso di stampa

Abstract

Persona dell'entourage di Ottone IV, Wilbrand von Oldenburg compie un pellegrinaggio in Terrasanta dal 1211 al 1213. Alla missione religiosa vi affianca una finalità diplomatica unendovi un'ambasceria alla corte armena di Cilicia, da poco riconosciuta regno sia dall'autorità imperiale che dalla Chiesa di Roma. L'ambasceria di rivela un'occasione per partecipare ad alcuni eventi sonori che vengono inseriti e a volte minuziosamente descritti nel suo "Itinerarium Terrae Sanctae". Oltre alla dimensione sonora che caratterizza per esempio la fontana all'interno di un palazzo di Beirut, il canonico Wilbrand si sofferma soprattutto sugli aspetti della liturgia e del canto liturgico al quale assiste di persona. Tra tutte le testimonianze spicca quella della processione del clero armeno, in occasione della festa di Epifania, nella quale Wilbrand sente il clero "discantare", ossia fare ricorso ad una forma seppure semplice di polifonia. Tale attestazione acquista particolare interesse se riferita ad un canto liturgico, come quello armeno, da sempre considerata monodico dalla tradizione di studi.
In corso di stampa
Musica nei racconti di viaggio. Atlante storico. I: dall'Antichità al Medioevo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3279477
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