All’interno del capitolo dal titolo Vedere l’aperto: Il cinema di Andrea Segre, il testo affronta l’analisi dei film di finzione realizzati da Andrea Segre. Vengono ripercorsi temi cari al cinema di Segre, come il confronto con l’alterità e l’incontro dei personaggi provenienti da luoghi e culture differenti, l’attenzione per il paesaggio, l’osservazione di realtà circoscritte declinata attraverso uno sguardo più ampio, non localizzato ( si veda a tale proposito Io sono Li e La prima neve). Per l’ultimo lungometraggio L’ordine delle cose, la scrittura si concentra sullo studio del personaggio principale, Corrado, alto funzionario dello Stato, chiamato dal Ministero degli Interni ad arrestare il flusso migratorio dalla Libia all’Europa, al fine di mettere in luce le modalità narrative ed espressive adottate dal regista dirette a spostare il punto di vista su noi occidentali, rispetto alle opere precedenti.
Vedere l'aperto. Il cinema di Andrea Segre
Salvatore Rosamaria
2018
Abstract
All’interno del capitolo dal titolo Vedere l’aperto: Il cinema di Andrea Segre, il testo affronta l’analisi dei film di finzione realizzati da Andrea Segre. Vengono ripercorsi temi cari al cinema di Segre, come il confronto con l’alterità e l’incontro dei personaggi provenienti da luoghi e culture differenti, l’attenzione per il paesaggio, l’osservazione di realtà circoscritte declinata attraverso uno sguardo più ampio, non localizzato ( si veda a tale proposito Io sono Li e La prima neve). Per l’ultimo lungometraggio L’ordine delle cose, la scrittura si concentra sullo studio del personaggio principale, Corrado, alto funzionario dello Stato, chiamato dal Ministero degli Interni ad arrestare il flusso migratorio dalla Libia all’Europa, al fine di mettere in luce le modalità narrative ed espressive adottate dal regista dirette a spostare il punto di vista su noi occidentali, rispetto alle opere precedenti.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.