La malattia nodulare branchiale (NGD) è considerata ad oggi una delle principali patologie nelle troticolture italiane. La trota iridea (Oncorhynchus mykiss) è la specie ittica maggiormente colpita dalla parassitosi. Episodi di NGD sono stati riportati in altri salmonidi allevati in acqua dolce, con sintomi e lesioni anatomo-patologiche sovrapponibili. Nel 1999, in Ontario (Canada), Speare segnalava malattia nodulare branchiale in salmerino alpino (Salvelinus alpinus) in un allevamento di salmonidi ove erano prodotte trote iridee. I salmerini di peso compreso tra 9 e 320g si presentavano coinfetti da NGD e malattia branchiale batterica (BGD) da Flavobacterium branchiophilum. Tubbs e collaboratori, in Nuova Zelanda nel 2010, descrivevano un episodio di NGD in avannotti di salmone reale (Oncorhynchus tshawytscha) di 1 - 5g, allevati in vasche d’acqua dolce. Nel marzo 2017 in Trentino, durante un’indagine epidemiologica, sono stati riscontrati i primi casi di malattia nodulare branchiale in trote fario di taglia compresa tra 20 e 45g. Nel dicembre 2017 in una troticoltura della Provincia Autonoma di Trento sono stati osservati i primi casi di NGD in salmerini di fonte (Salvelinus fontinalis), importati dalla Danimarca. I pesci di peso compreso tra 210 e 240g stabulati in allevamento ad inizio novembre, dopo circa un mese dall’immissione in vasca, hanno manifestato segni di sofferenza branchiale. La vasca interessata era approvvigionata dall’acqua del fiume con temperatura di circa 9°C. L’ossigeno disciolto in vasca variava da 9,1 mg/L (ad inizio vasca) a 8,9 mg/L in prossimità delle griglie di scarico. I salmerini mostravano segni di grave difficoltà respiratoria con nuoto superficiale, lungo il bordo della vasca e vicino alle griglie di scarico, e con aumentata frequenza dei meccanismi di ventilazione branchiale. Attraverso gli opercoli divaricati le lamelle apparivano biancastre e rigonfie. La mortalità complessiva, monitorata fino ad inizio gennaio 2018, raggiungeva il 30%. Venti campioni di salmerino di fonte sono stati prelevati, condotti in laboratorio e sottoposti ad esami necroscopici, parassitologici ed istologici. All’esame necroscopico i pesci non mostravano particolari lesioni anatomo-patologiche ad eccezione delle branchie, che evidenziavano gravi alterazioni proliferative, con aspetto rigonfio e pallido e con noduli biancastri di circa 2mm nella porzione apicale dei filamenti. Le branchie di tutti i soggetti mostravano, all’esame microscopico a fresco, grave collabimento delle lamelle e, nei casi più gravi, dei filamenti in presenza di microrganismi riferibili ad amebe. L’esame istologico, previa colorazione di Giemsa, metteva in evidenza un’intensa reazione iperplastica dell’epitelio branchiale (di grado tra 4 e 5, secondo la classificazione proposta da Taylor et al. 2009), gruppi di amebe lungo la superficie epiteliale, spongiosi diffusa e sfaldamento cellulare. Le amebe misuravano 10×20 µm. In 9 salmerini sui 20 campionati, aggregati di batteri bastoncellari e filamentosi riferibili a Flavobacteriaceae erano presenti a livello branchiale negli spazi intralamellari e frammisti a cellule epiteliali in sfaldamento, tessuto necrotico, muco e detriti cellulari. Il riscontro di NGD nel salmerino di fonte pone diversi interrogativi riguardo alla suscettibilità all’agente eziologico di questa specie ittica, al suo ruolo nell’epidemiologia della malattia (vettore, ospite idoneo od ospite accidentale), alla patogenicità della o delle specie di amebe coinvolte ed alla loro identificazione a livello di specie per iniziare a chiarire l’epidemiologia della NGD sul territorio nazionale.

PRIME OSSERVAZIONI DI MALATTIA NODULARE BRANCHIALE NEL SALMERINO DI FONTE (SALVELINUS FONTINALIS)

Perolo A.
;
MANFRIN, AMEDEO
;
Quaglio F.
2018

Abstract

La malattia nodulare branchiale (NGD) è considerata ad oggi una delle principali patologie nelle troticolture italiane. La trota iridea (Oncorhynchus mykiss) è la specie ittica maggiormente colpita dalla parassitosi. Episodi di NGD sono stati riportati in altri salmonidi allevati in acqua dolce, con sintomi e lesioni anatomo-patologiche sovrapponibili. Nel 1999, in Ontario (Canada), Speare segnalava malattia nodulare branchiale in salmerino alpino (Salvelinus alpinus) in un allevamento di salmonidi ove erano prodotte trote iridee. I salmerini di peso compreso tra 9 e 320g si presentavano coinfetti da NGD e malattia branchiale batterica (BGD) da Flavobacterium branchiophilum. Tubbs e collaboratori, in Nuova Zelanda nel 2010, descrivevano un episodio di NGD in avannotti di salmone reale (Oncorhynchus tshawytscha) di 1 - 5g, allevati in vasche d’acqua dolce. Nel marzo 2017 in Trentino, durante un’indagine epidemiologica, sono stati riscontrati i primi casi di malattia nodulare branchiale in trote fario di taglia compresa tra 20 e 45g. Nel dicembre 2017 in una troticoltura della Provincia Autonoma di Trento sono stati osservati i primi casi di NGD in salmerini di fonte (Salvelinus fontinalis), importati dalla Danimarca. I pesci di peso compreso tra 210 e 240g stabulati in allevamento ad inizio novembre, dopo circa un mese dall’immissione in vasca, hanno manifestato segni di sofferenza branchiale. La vasca interessata era approvvigionata dall’acqua del fiume con temperatura di circa 9°C. L’ossigeno disciolto in vasca variava da 9,1 mg/L (ad inizio vasca) a 8,9 mg/L in prossimità delle griglie di scarico. I salmerini mostravano segni di grave difficoltà respiratoria con nuoto superficiale, lungo il bordo della vasca e vicino alle griglie di scarico, e con aumentata frequenza dei meccanismi di ventilazione branchiale. Attraverso gli opercoli divaricati le lamelle apparivano biancastre e rigonfie. La mortalità complessiva, monitorata fino ad inizio gennaio 2018, raggiungeva il 30%. Venti campioni di salmerino di fonte sono stati prelevati, condotti in laboratorio e sottoposti ad esami necroscopici, parassitologici ed istologici. All’esame necroscopico i pesci non mostravano particolari lesioni anatomo-patologiche ad eccezione delle branchie, che evidenziavano gravi alterazioni proliferative, con aspetto rigonfio e pallido e con noduli biancastri di circa 2mm nella porzione apicale dei filamenti. Le branchie di tutti i soggetti mostravano, all’esame microscopico a fresco, grave collabimento delle lamelle e, nei casi più gravi, dei filamenti in presenza di microrganismi riferibili ad amebe. L’esame istologico, previa colorazione di Giemsa, metteva in evidenza un’intensa reazione iperplastica dell’epitelio branchiale (di grado tra 4 e 5, secondo la classificazione proposta da Taylor et al. 2009), gruppi di amebe lungo la superficie epiteliale, spongiosi diffusa e sfaldamento cellulare. Le amebe misuravano 10×20 µm. In 9 salmerini sui 20 campionati, aggregati di batteri bastoncellari e filamentosi riferibili a Flavobacteriaceae erano presenti a livello branchiale negli spazi intralamellari e frammisti a cellule epiteliali in sfaldamento, tessuto necrotico, muco e detriti cellulari. Il riscontro di NGD nel salmerino di fonte pone diversi interrogativi riguardo alla suscettibilità all’agente eziologico di questa specie ittica, al suo ruolo nell’epidemiologia della malattia (vettore, ospite idoneo od ospite accidentale), alla patogenicità della o delle specie di amebe coinvolte ed alla loro identificazione a livello di specie per iniziare a chiarire l’epidemiologia della NGD sul territorio nazionale.
2018
XXIV CONVEGNO NAZIONALE S.I.P.I. Book of Abstract
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