I betanodavirus sono responsabili dell’Encefalo retinopatia virale (ERV), malattia che causa ingenti perdite economiche nell'allevamento di numerose specie ittiche marine. I betanodavirus sono virus a ssRNA appartenenti alla famiglia Nodaviridae. Il genoma virale è composto da due molecole, l'RNA1 e l’RNA2 che codificano rispettivamente per l'RNA polimerasi RNA-dipendente e per la proteina del capside. Sulla base della sequenza variabile dell'RNA2 possono essere suddivisi in 4 specie denominate Striped jack nervous necrosis virus (SJNNV), Tiger puffer nervous necrosis virus (TPNNV), Barfin flounder nervous necrosis virus (BFNNV) e Redspotted grouper nervous necrosis virus (RGNNV). Più recentemente, è stata segnalata la comparsa di ceppi riassortanti costituiti dalla combinazione di materiale genetico originato dai genotipi RGNNV e SJNNV. Ad oggi nel bacino del Mediterraneo sono stati riscontrati due diversi ceppi riassortanti: SJNNV/RGNNV e RGNNV/SJNNV. In particolare tali ceppi sono stati isolati da branzini, orate, Solea senegalensis allevate in Spagna, Portogallo, Italia, Cipro, Grecia e da invertebrati quali Opistobranchia ed Artemia salina. Sebbene storicamente la specie marina più colpita da ERV nel Mediterraneo fosse il branzino e l’orata risultasse particolarmente resistente alla malattia, recentemente sono stati segnalati anche nelle fasi larvali di questa specie focolai di ERV con alte percentuali di mortalità causati dal ceppo riassortante RGNNV/SJNNV. Il caso studio descritto riguarda un allevamento italiano nel quale si sono verificati tre focolai di mortalità con caratteristiche differenti a seconda della specie colpita e del periodo dell’anno. Il primo focolaio ha interessato larve di orata e branzino di 20/25 giorni d’età, il secondo branzini di circa 4 grammi, mentre il terzo focolaio ha colpito orate di circa 2 grammi. I soggetti sono stati campionati in occasione della comparsa di segni clinici o aumento di mortalità nei mesi di dicembre, maggio ed agosto rispettivamente. Tutti i soggetti campionati sono stati sottoposti ad indagini parassitologiche, batteriologiche, virologiche ed istologiche secondo metodiche standard di laboratorio. Gli esami parassitologici e batteriologici sono risultati sempre negativi. Per quanto riguarda le indagini virologiche, l’isolamento virale e la caratterizzazione genetica del ceppo isolato ha appurato la presenza di un ceppo riassortante RGNNV/SJNNV di betanodavirus in tutti i campioni analizzati, sia che si trattasse di orate che di branzini. L’isolamento virale è stato condotto sia a 20 che a 25°C, ottenendo una migliore replicazione virale a 25°C. La caratterizzazione genetica ha mostrato un’identità nucleotidica pari al 100% tra i ceppi virali coinvolti nei diversi focolai dimostrando la trasmissione inter-specifica e la persistenza in allevamento del virus. La conduzione dell’esame istologico ha evidenziato nei giovanili di orata la presenza di un’accentuata vacuolizzazione a livello del cervello e della retina, lesioni riferibili ad un grave quadro di encefaloretinopatia da Betanodavirus. Ulteriori indagini sono ancora in corso sugli altri lotti di orata colpiti e sui branzini. In conclusione, il caso studio presentato ha indicato come anche il branzino possa considerarsi sensibile al ceppo riassortante RGNNV/SJNNV sebbene mostri un tasso di mortalità nettamente inferiore rispetto alle larve di orata. Precedenti osservazioni avevano invece evidenziato come, a seguito di coabitazione con orate infette, i branzini non mostrassero segni clinici. Questa diversa resistenza del branzino potrebbe essere influenzata dall’età dei soggetti o da un diverso grado di esposizione/contaminazione virale. La comparsa di focolai successivi nello stesso lotto di animali suggerisce inoltre che anche il ceppo riassortante RGNNV/SJNNV possa persistere nel branzino, come già ipotizzato nell’orata, e riattivarsi alla comparsa di condizioni stressanti quali trasporto e manipolazione, rappresentando inoltre un rischio per i lotti di nuova introduzione.

INFEZIONE DA BETANODAVIRUS CEPPO RIASSORTANTE: CASO STUDIO IN UN ALLEVAMENTO ITALIANO

Quaglio F;CIULLI, SARA
2018

Abstract

I betanodavirus sono responsabili dell’Encefalo retinopatia virale (ERV), malattia che causa ingenti perdite economiche nell'allevamento di numerose specie ittiche marine. I betanodavirus sono virus a ssRNA appartenenti alla famiglia Nodaviridae. Il genoma virale è composto da due molecole, l'RNA1 e l’RNA2 che codificano rispettivamente per l'RNA polimerasi RNA-dipendente e per la proteina del capside. Sulla base della sequenza variabile dell'RNA2 possono essere suddivisi in 4 specie denominate Striped jack nervous necrosis virus (SJNNV), Tiger puffer nervous necrosis virus (TPNNV), Barfin flounder nervous necrosis virus (BFNNV) e Redspotted grouper nervous necrosis virus (RGNNV). Più recentemente, è stata segnalata la comparsa di ceppi riassortanti costituiti dalla combinazione di materiale genetico originato dai genotipi RGNNV e SJNNV. Ad oggi nel bacino del Mediterraneo sono stati riscontrati due diversi ceppi riassortanti: SJNNV/RGNNV e RGNNV/SJNNV. In particolare tali ceppi sono stati isolati da branzini, orate, Solea senegalensis allevate in Spagna, Portogallo, Italia, Cipro, Grecia e da invertebrati quali Opistobranchia ed Artemia salina. Sebbene storicamente la specie marina più colpita da ERV nel Mediterraneo fosse il branzino e l’orata risultasse particolarmente resistente alla malattia, recentemente sono stati segnalati anche nelle fasi larvali di questa specie focolai di ERV con alte percentuali di mortalità causati dal ceppo riassortante RGNNV/SJNNV. Il caso studio descritto riguarda un allevamento italiano nel quale si sono verificati tre focolai di mortalità con caratteristiche differenti a seconda della specie colpita e del periodo dell’anno. Il primo focolaio ha interessato larve di orata e branzino di 20/25 giorni d’età, il secondo branzini di circa 4 grammi, mentre il terzo focolaio ha colpito orate di circa 2 grammi. I soggetti sono stati campionati in occasione della comparsa di segni clinici o aumento di mortalità nei mesi di dicembre, maggio ed agosto rispettivamente. Tutti i soggetti campionati sono stati sottoposti ad indagini parassitologiche, batteriologiche, virologiche ed istologiche secondo metodiche standard di laboratorio. Gli esami parassitologici e batteriologici sono risultati sempre negativi. Per quanto riguarda le indagini virologiche, l’isolamento virale e la caratterizzazione genetica del ceppo isolato ha appurato la presenza di un ceppo riassortante RGNNV/SJNNV di betanodavirus in tutti i campioni analizzati, sia che si trattasse di orate che di branzini. L’isolamento virale è stato condotto sia a 20 che a 25°C, ottenendo una migliore replicazione virale a 25°C. La caratterizzazione genetica ha mostrato un’identità nucleotidica pari al 100% tra i ceppi virali coinvolti nei diversi focolai dimostrando la trasmissione inter-specifica e la persistenza in allevamento del virus. La conduzione dell’esame istologico ha evidenziato nei giovanili di orata la presenza di un’accentuata vacuolizzazione a livello del cervello e della retina, lesioni riferibili ad un grave quadro di encefaloretinopatia da Betanodavirus. Ulteriori indagini sono ancora in corso sugli altri lotti di orata colpiti e sui branzini. In conclusione, il caso studio presentato ha indicato come anche il branzino possa considerarsi sensibile al ceppo riassortante RGNNV/SJNNV sebbene mostri un tasso di mortalità nettamente inferiore rispetto alle larve di orata. Precedenti osservazioni avevano invece evidenziato come, a seguito di coabitazione con orate infette, i branzini non mostrassero segni clinici. Questa diversa resistenza del branzino potrebbe essere influenzata dall’età dei soggetti o da un diverso grado di esposizione/contaminazione virale. La comparsa di focolai successivi nello stesso lotto di animali suggerisce inoltre che anche il ceppo riassortante RGNNV/SJNNV possa persistere nel branzino, come già ipotizzato nell’orata, e riattivarsi alla comparsa di condizioni stressanti quali trasporto e manipolazione, rappresentando inoltre un rischio per i lotti di nuova introduzione.
2018
XXIV CONVEGNO NAZIONALE S.I.P.I. Società Italiana di Patologia Ittica Book of Abstract
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3283204
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