Il ruolo di Roberto Ardigò (1828-1920) nella storia della psicologia italiana è ben noto (Büttemeyer, 1969), fin dai tempi del suo magistero presso il Liceo di Mantova (1864-1881). Tuttavia, si può dire che il suo contributo in termini fattivi per la fondazione e la diffusione della psicologia sperimentale in Italia, ancorché notevole, sia scarsamente riconosciuto. Da quando approdò alla cattedra patavina di Storia della Filosofia (1881), e fino al suo collocamento a riposo (1909), il filosofo si impegnò almeno su tre fronti: 1) proponendo una riforma organica degli studi filosofici in ottica positivista, introducendovi la Psicologia sperimentale come insegnamento obbligatorio, sempre affiancato a un Gabinetto scientifico (1881), 2) richiedendo che, entro la Facoltà di Lettere e Filosofia, venissero presto ricavati spazi opportuni per il suddetto Gabinetto (1887) e, aspetto quasi del tutto trascurato, 3) adoperandosi per favorire la specializzazione del suo allievo Gino Melati (1873-1930) nella tecnica sperimentale e nell’uso dei più moderni strumenti – che Ardigò padroneggiava solo a livello elementare (Giora & Büttemeyer, under review) –, inviandolo a Lipsia (1898), presso il laboratorio di Wilhelm Wundt (1832-1920). Il presente contributo, tentando di colmare una lacuna, intende fornire una sintetica disamina di questi fatti, anche grazie ad evidenze documentali inedite.

Ardigò e la psicologia sperimentale a Padova

Andrea Bobbio
;
Enrico Giora
2018

Abstract

Il ruolo di Roberto Ardigò (1828-1920) nella storia della psicologia italiana è ben noto (Büttemeyer, 1969), fin dai tempi del suo magistero presso il Liceo di Mantova (1864-1881). Tuttavia, si può dire che il suo contributo in termini fattivi per la fondazione e la diffusione della psicologia sperimentale in Italia, ancorché notevole, sia scarsamente riconosciuto. Da quando approdò alla cattedra patavina di Storia della Filosofia (1881), e fino al suo collocamento a riposo (1909), il filosofo si impegnò almeno su tre fronti: 1) proponendo una riforma organica degli studi filosofici in ottica positivista, introducendovi la Psicologia sperimentale come insegnamento obbligatorio, sempre affiancato a un Gabinetto scientifico (1881), 2) richiedendo che, entro la Facoltà di Lettere e Filosofia, venissero presto ricavati spazi opportuni per il suddetto Gabinetto (1887) e, aspetto quasi del tutto trascurato, 3) adoperandosi per favorire la specializzazione del suo allievo Gino Melati (1873-1930) nella tecnica sperimentale e nell’uso dei più moderni strumenti – che Ardigò padroneggiava solo a livello elementare (Giora & Büttemeyer, under review) –, inviandolo a Lipsia (1898), presso il laboratorio di Wilhelm Wundt (1832-1920). Il presente contributo, tentando di colmare una lacuna, intende fornire una sintetica disamina di questi fatti, anche grazie ad evidenze documentali inedite.
2018
Book of Abstract - "Ricordare il passato per costruire il Futuro: La memoria storica della Psicologia nell'Italia settentrionale"
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