Il contributo prende in esame la decorazione ad affresco di uno dei palazzi più magniloquenti di Padova, edificato dall'architetto Giambattista Novello su incarico del conte Giambattista Trento. Nel 1764 Francesco Zugno firma e data il grandioso affresco del salone, fulcro del ciclo che interessa anche lo scalone e l'atrio. Le apparizioni del carro del Sole con Zefiro e Flora, delle Stagioni con il Solstizio d'Estate e il Solstizio d'inverno trovano posto nei cieli illusionisticamente aperti sui soffitti dello scalone e del salone, mentre le coppie olimpiche di Mercurio-Minerva e Apollo-Diana sono immaginati come bassorilievi nei due ambienti che affiancano il vano principale. Secondo una tipologia riscontrabile anche altre residenze padovane di questi stessi decenni - palazzo Maldura e palazzo Emo Capodilista, per non citare esempi veneziani - ai personaggi della mitologia vengono affiancati brani di vita contemporanea nelle figure affacciate ai finti balconcini delle pareti, in bilico tra finzione pittorica e verosimiglianza. Nel 1806 Alessandro Papafava acquisirà lo stabile, dando l'avvio alla seconda, importantissima fase decorativa del palazzo, non presa in esame in questa sede. Quello su palazzo Trento Papafava, infatti, è un capitolo di un volume - di cui l'autore è anche co-curatore - che raccoglie per la prima volta i risultati di una ricerca sistematica sugli affreschi del Sei e Settecento nei palazzi di Padova. Nel complesso sono stati analizzati 31 cicli pittorici ad affresco che coprono il periodo dal Barocco al Neoclassicismo. I testi monografici dedicati ai singoli edifici sono preceduti da tre saggi trasversali che inquadrano gli episodi in un orizzonte più ampio di riferimento (committenza, questioni di gusto, tipologie decorative....). Parte integrante è costituita dall'importante corredo iconografico di oltre 470 immagini. Il libro è stato promosso dalla Associazione "La Torlonga onlus" nell'ambito del bando “Culturalmente innovare con l’arte e la cultura” 2016 finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e ha visto come attore principale il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Padova. Quest'ultimo ha messo a disposizione le competenze da lungo tempo affinate in questo specifico ambito di studi e il proprio archivio fotografico, sia quello storico, sia quello derivato da più recenti campagne, finanziate anche da un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale, bando 2010-2011.

Palazzo Trento, Papafava

A. TOMEZZOLI
2018

Abstract

Il contributo prende in esame la decorazione ad affresco di uno dei palazzi più magniloquenti di Padova, edificato dall'architetto Giambattista Novello su incarico del conte Giambattista Trento. Nel 1764 Francesco Zugno firma e data il grandioso affresco del salone, fulcro del ciclo che interessa anche lo scalone e l'atrio. Le apparizioni del carro del Sole con Zefiro e Flora, delle Stagioni con il Solstizio d'Estate e il Solstizio d'inverno trovano posto nei cieli illusionisticamente aperti sui soffitti dello scalone e del salone, mentre le coppie olimpiche di Mercurio-Minerva e Apollo-Diana sono immaginati come bassorilievi nei due ambienti che affiancano il vano principale. Secondo una tipologia riscontrabile anche altre residenze padovane di questi stessi decenni - palazzo Maldura e palazzo Emo Capodilista, per non citare esempi veneziani - ai personaggi della mitologia vengono affiancati brani di vita contemporanea nelle figure affacciate ai finti balconcini delle pareti, in bilico tra finzione pittorica e verosimiglianza. Nel 1806 Alessandro Papafava acquisirà lo stabile, dando l'avvio alla seconda, importantissima fase decorativa del palazzo, non presa in esame in questa sede. Quello su palazzo Trento Papafava, infatti, è un capitolo di un volume - di cui l'autore è anche co-curatore - che raccoglie per la prima volta i risultati di una ricerca sistematica sugli affreschi del Sei e Settecento nei palazzi di Padova. Nel complesso sono stati analizzati 31 cicli pittorici ad affresco che coprono il periodo dal Barocco al Neoclassicismo. I testi monografici dedicati ai singoli edifici sono preceduti da tre saggi trasversali che inquadrano gli episodi in un orizzonte più ampio di riferimento (committenza, questioni di gusto, tipologie decorative....). Parte integrante è costituita dall'importante corredo iconografico di oltre 470 immagini. Il libro è stato promosso dalla Associazione "La Torlonga onlus" nell'ambito del bando “Culturalmente innovare con l’arte e la cultura” 2016 finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e ha visto come attore principale il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Padova. Quest'ultimo ha messo a disposizione le competenze da lungo tempo affinate in questo specifico ambito di studi e il proprio archivio fotografico, sia quello storico, sia quello derivato da più recenti campagne, finanziate anche da un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale, bando 2010-2011.
2018
Affreschi nei palazzi di Padova. Il Sei e Settecento
978-88-31933-10-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3284028
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