La crescita e lo sviluppo del bambino avvengono anche mediante la possibilità che gli viene offerta di accedere agli strumenti interpretativi del patrimonio culturale. Costituisce diritto di cittadinanza dell’infanzia il riconoscimento e l’esperienza dei beni ambientali nell’ottica del decondizionamento dal conformismo culturale. Di conseguenza, va predisposta un’offerta formativa di fruizione del patrimonio ambientale che sia in continuità con l’esperienza passata degli uomini e preveda al contempo l’attivazione di processi di sviluppo sostenibile atti a garantire il miglioramento delle condizioni di vita e il benessere dell’umanità. Il paesaggio racconta proprio il rapporto che esiste fra l’uomo e l’ambiente terrestre, l’equilibrio presente o assente fra ambienti naturali, intervento umano e relazioni umane. È evidente che l’ambiente oggi non può più costituirsi come un immenso contenitore in cui agire con un’azione predatoria. L’intervento pedagogico richiede quindi che il paesaggio venga sperimentato dall’infanzia nel senso di una sua riqualificazione in termini olistici e ecologici, e sia altresì vissuto in senso estetico e a misura d’uomo. Il contributo evidenzia le possibilità di attivare e rendere partecipe il bambino della riappropriazione dei tempi e degli spazi urbanistici ‘perduti’, nella gestione di un nuovo rapporto città/campagna che sottende anche una nuova interazione uomo/natura. Non si tratta, infatti, di perseguire il mito del contatto saltuario della natura prevedendo esodi dalla città con intasamenti automobilistici. Va progettato invece un percorso di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico riscoprendo nuove forme di mobilità intermodale, nello specifico utilizzando il vettore ferroviario, rivalutando l’eredità del passato, nelle sue tradizioni e nei significati del vivere, proiettandosi così verso un futuro più sostenibile.

Paesaggi pedagogici. Itinerari "ferroviari" sostenibili per un ambiente a misura d'uomo

Mirca Benetton
2018

Abstract

La crescita e lo sviluppo del bambino avvengono anche mediante la possibilità che gli viene offerta di accedere agli strumenti interpretativi del patrimonio culturale. Costituisce diritto di cittadinanza dell’infanzia il riconoscimento e l’esperienza dei beni ambientali nell’ottica del decondizionamento dal conformismo culturale. Di conseguenza, va predisposta un’offerta formativa di fruizione del patrimonio ambientale che sia in continuità con l’esperienza passata degli uomini e preveda al contempo l’attivazione di processi di sviluppo sostenibile atti a garantire il miglioramento delle condizioni di vita e il benessere dell’umanità. Il paesaggio racconta proprio il rapporto che esiste fra l’uomo e l’ambiente terrestre, l’equilibrio presente o assente fra ambienti naturali, intervento umano e relazioni umane. È evidente che l’ambiente oggi non può più costituirsi come un immenso contenitore in cui agire con un’azione predatoria. L’intervento pedagogico richiede quindi che il paesaggio venga sperimentato dall’infanzia nel senso di una sua riqualificazione in termini olistici e ecologici, e sia altresì vissuto in senso estetico e a misura d’uomo. Il contributo evidenzia le possibilità di attivare e rendere partecipe il bambino della riappropriazione dei tempi e degli spazi urbanistici ‘perduti’, nella gestione di un nuovo rapporto città/campagna che sottende anche una nuova interazione uomo/natura. Non si tratta, infatti, di perseguire il mito del contatto saltuario della natura prevedendo esodi dalla città con intasamenti automobilistici. Va progettato invece un percorso di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico riscoprendo nuove forme di mobilità intermodale, nello specifico utilizzando il vettore ferroviario, rivalutando l’eredità del passato, nelle sue tradizioni e nei significati del vivere, proiettandosi così verso un futuro più sostenibile.
2018
Formare ecologicamente. Riflessioni teoriche e itinerari di esperienza
978-88-99338-53-4
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