La disciplina dell’OEI, se è netta nel richiedere il pieno rispetto di tutte le regole che disciplinano l’ammissibilità delle prove tanto nello Stato di emissione quanto nello Stato di esecuzione dell'ordine di indagine, non è altrettanto puntuale nell’individuare le regole che riguardano le modalità da osservare ai fini della raccolta delle prove. Appare, pertanto, naturale chiedersi come evitare che le attività istruttorie non vengano subordinate all’arbitrio delle autorità nazionali di volta in volta coinvolte, ma siano improntate a regole equilibrate e prevedibili nel loro contenuto, secondo quanto richiesto dal canone di legalità processuale. La risposta al quesito offerta dalla disciplina dell’OEI consiste nell’esigenza di ricorrere al criterio di proporzionalità: vale a dire quella tecnica volta a stabilire a quali condizioni ciascun principio possa cedere di fronte all’esigenza di attuare valori contrapposti. Una via del genere, per quanto sia piena di insidie per la tutela dei diritti fondamentali, appare difficile da non imboccare nella misura in cui, come avviene nel sistema dell’OEI, non esistano fattispecie legislative fornite di immediata valenza operativa in grado di offrire bilanciamenti fra i valori in gioco precostituiti in astratto.

I chiaroscuri dell'OEI e la bussola della proporzionalità

DANIELE M.
2018

Abstract

La disciplina dell’OEI, se è netta nel richiedere il pieno rispetto di tutte le regole che disciplinano l’ammissibilità delle prove tanto nello Stato di emissione quanto nello Stato di esecuzione dell'ordine di indagine, non è altrettanto puntuale nell’individuare le regole che riguardano le modalità da osservare ai fini della raccolta delle prove. Appare, pertanto, naturale chiedersi come evitare che le attività istruttorie non vengano subordinate all’arbitrio delle autorità nazionali di volta in volta coinvolte, ma siano improntate a regole equilibrate e prevedibili nel loro contenuto, secondo quanto richiesto dal canone di legalità processuale. La risposta al quesito offerta dalla disciplina dell’OEI consiste nell’esigenza di ricorrere al criterio di proporzionalità: vale a dire quella tecnica volta a stabilire a quali condizioni ciascun principio possa cedere di fronte all’esigenza di attuare valori contrapposti. Una via del genere, per quanto sia piena di insidie per la tutela dei diritti fondamentali, appare difficile da non imboccare nella misura in cui, come avviene nel sistema dell’OEI, non esistano fattispecie legislative fornite di immediata valenza operativa in grado di offrire bilanciamenti fra i valori in gioco precostituiti in astratto.
2018
L'ordine europeo di indagine penale. Il nuovo volto della raccolta transnazionale delle prove nel d.lgs n. 108 del 2017
9788892117563
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