Il catalogo “Time Machine. Viaggi fotografici virtuali dal mondo di 100 anni fa” ha accompagnato l’omonima mostra tenutasi dal 21 dicembre 2018 al 3 marzo 2019, basata su un parallelismo riscontrabile tra gli usi della fotografia stereoscopica nel tardo diciannovesimo secolo e i moderni sistemi di navigazione mediante satelllite e mappe virtuali. Cuore dell’allestimento, nonché degli otto saggi raccolti nel libro, è la descrizione e l’analisi dell’“Underwood&Underwood Travel System”, un giro del mondo visuale, brevettato negli USA nel 1901: fotografie tridimensionali osservabili con visori stereoscopici, da ammirare dopo aver letto testi di accompagnamento e approfondimento pubblicati in lussuosi volumi, nonché esaminando mappe indicizzate sulle quali seguire il viaggio o inventarne di nuovi. Era evidente l’intenzione di sfruttare tutta la forza innovativa, tecnologica e narrativa, della fotografia, della stereoscopia, della cartografia, della romantica dimensione del viaggio e della necessità di comprendere e conoscere. La Underwood&Underwood fu poi imitata dalla Keystone View Company. Il Tour of the World, a partire dal secondo decennio del Novecento, costituì senz’altro il progetto più ambizioso della Keystone View Company, già sperimentato dalla Underwood&Underwood con una serie di settantadue stereoscopie dedicate all’ America, il Giappone, la Cina, l’India, l’Africa, il Medio Oriente e l’Europa. I set proposti dalla Keystone erano costituiti da un numero diverso di immagini: 72, 100, 200, 400 e 600, fino ad arrivare a 1200. Le diverse edizioni erano corredate inizialmente da semplici stereoscopi, successivamente sostituiti da visori sempre più sofisticati, come i Telebinoculars e i Televiewers, nonchè da mappe sulle quali erano tracciati gli itinerari attraverso i continenti, le stereoscopie e i libri-guida basati su una complessa classificazione dei soggetti rappresentati nelle fotografie. L’azienda creò un comitato di redazione per la stesura e la supervisione dei testi introduttivi a ciascun argomento, composto da diversi membri che garantivano, grazie alla loro riconosciuta professionalità, l’eccellenza dell’opera offerta al pubblico. La selezione delle fotografie, così come la responsabilità dell’intero progetto editoriale, furono affidate, invece, a Burton Holmes (1870-1959), noto viaggiatore e performer; la decisione della Keystone di associare il suo volto ai prodotti dedicati ai viaggi faceva parte di una ben studiata strategia di mercato dell'azienda, destinata a risultare vincente. Nel catalogo della mostra, i sistemi Underwood&Underwood e Keystone vengono raccontati non solo attraverso una disamina di materiali storici originali, ma anche con una lettura comparativa, che accosta l’archeologia dei media a visori per la realtà virtuale, schermi in alta definizione e occhiali 3D.

Time Machine.Viaggi virtuali dal mondo di 100 anni fa. Time Machine. Photographic virtual trips from the world of 100 years ago.

Zotti Minici Carlo Alberto
2018

Abstract

Il catalogo “Time Machine. Viaggi fotografici virtuali dal mondo di 100 anni fa” ha accompagnato l’omonima mostra tenutasi dal 21 dicembre 2018 al 3 marzo 2019, basata su un parallelismo riscontrabile tra gli usi della fotografia stereoscopica nel tardo diciannovesimo secolo e i moderni sistemi di navigazione mediante satelllite e mappe virtuali. Cuore dell’allestimento, nonché degli otto saggi raccolti nel libro, è la descrizione e l’analisi dell’“Underwood&Underwood Travel System”, un giro del mondo visuale, brevettato negli USA nel 1901: fotografie tridimensionali osservabili con visori stereoscopici, da ammirare dopo aver letto testi di accompagnamento e approfondimento pubblicati in lussuosi volumi, nonché esaminando mappe indicizzate sulle quali seguire il viaggio o inventarne di nuovi. Era evidente l’intenzione di sfruttare tutta la forza innovativa, tecnologica e narrativa, della fotografia, della stereoscopia, della cartografia, della romantica dimensione del viaggio e della necessità di comprendere e conoscere. La Underwood&Underwood fu poi imitata dalla Keystone View Company. Il Tour of the World, a partire dal secondo decennio del Novecento, costituì senz’altro il progetto più ambizioso della Keystone View Company, già sperimentato dalla Underwood&Underwood con una serie di settantadue stereoscopie dedicate all’ America, il Giappone, la Cina, l’India, l’Africa, il Medio Oriente e l’Europa. I set proposti dalla Keystone erano costituiti da un numero diverso di immagini: 72, 100, 200, 400 e 600, fino ad arrivare a 1200. Le diverse edizioni erano corredate inizialmente da semplici stereoscopi, successivamente sostituiti da visori sempre più sofisticati, come i Telebinoculars e i Televiewers, nonchè da mappe sulle quali erano tracciati gli itinerari attraverso i continenti, le stereoscopie e i libri-guida basati su una complessa classificazione dei soggetti rappresentati nelle fotografie. L’azienda creò un comitato di redazione per la stesura e la supervisione dei testi introduttivi a ciascun argomento, composto da diversi membri che garantivano, grazie alla loro riconosciuta professionalità, l’eccellenza dell’opera offerta al pubblico. La selezione delle fotografie, così come la responsabilità dell’intero progetto editoriale, furono affidate, invece, a Burton Holmes (1870-1959), noto viaggiatore e performer; la decisione della Keystone di associare il suo volto ai prodotti dedicati ai viaggi faceva parte di una ben studiata strategia di mercato dell'azienda, destinata a risultare vincente. Nel catalogo della mostra, i sistemi Underwood&Underwood e Keystone vengono raccontati non solo attraverso una disamina di materiali storici originali, ma anche con una lettura comparativa, che accosta l’archeologia dei media a visori per la realtà virtuale, schermi in alta definizione e occhiali 3D.
2018
978-88-8341-722-1
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