Il contributo mira a riconsiderare criticamente il passo della monumentale opera di Tito Livio incentrato sulla scorreria che, nel 302/301 a.C., Cleonimo, signore di Corcira e re mancato di Sparta effettuò in terra veneta – e, più in particolare, nell’agro patavino – alla luce di quelle che sono le nostre attuali conoscenze su Padova, sull’organizzazione del suo territorio e, più in generale, sugli assetti insediativi dell’area compresa tra la città e la laguna nel V-IV sec. a.C. Il passo liviano – nel quale, come è noto, sono contenute informazioni di rilievo fondamentale per la comprensione della topografia e dell’organizzazione socio-politica del centro patavino in questa fase avanzata dell’età del ferro – è stato infatti ampiamente perlustrato dalla critica, ma, di fatto, mai secondo un’ottica che tenesse conto in maniera sistematica del quadro geomorfologico e paleoidrografico e, soprattutto, di quello archeologico. Il lavoro affronterà in particolare tre nodi problematici: la rotta che Cleonimo, una volta toccato il litorale veneto, seguì dall’ingresso in laguna fino all’imbocco del Meduacus/Brenta; l’identificazione del punto in cui le truppe spartane furono sconfitte dalle milizie patavine; la possibile ubicazione di quello che Livio chiama «…il vecchio tempio di Giunone…» nel quadro della complessa – e ancora poco nota – topografia del sacro di Padova preromana.

Tito Livio e Padova preromana. Ancora sull’episodio di Cleonimo e sul «…vecchio tempio di Giunone…» tra fonte scritta e realtà archeologica.

Cupitò M.;BOVOLATO, CLAUDIO;
2019

Abstract

Il contributo mira a riconsiderare criticamente il passo della monumentale opera di Tito Livio incentrato sulla scorreria che, nel 302/301 a.C., Cleonimo, signore di Corcira e re mancato di Sparta effettuò in terra veneta – e, più in particolare, nell’agro patavino – alla luce di quelle che sono le nostre attuali conoscenze su Padova, sull’organizzazione del suo territorio e, più in generale, sugli assetti insediativi dell’area compresa tra la città e la laguna nel V-IV sec. a.C. Il passo liviano – nel quale, come è noto, sono contenute informazioni di rilievo fondamentale per la comprensione della topografia e dell’organizzazione socio-politica del centro patavino in questa fase avanzata dell’età del ferro – è stato infatti ampiamente perlustrato dalla critica, ma, di fatto, mai secondo un’ottica che tenesse conto in maniera sistematica del quadro geomorfologico e paleoidrografico e, soprattutto, di quello archeologico. Il lavoro affronterà in particolare tre nodi problematici: la rotta che Cleonimo, una volta toccato il litorale veneto, seguì dall’ingresso in laguna fino all’imbocco del Meduacus/Brenta; l’identificazione del punto in cui le truppe spartane furono sconfitte dalle milizie patavine; la possibile ubicazione di quello che Livio chiama «…il vecchio tempio di Giunone…» nel quadro della complessa – e ancora poco nota – topografia del sacro di Padova preromana.
2019
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