A vent’anni dalla fondazione dell’Associazione Italiana Manoscritti Datati - AIMD e nell’allora imminente pubblicazione del venticinquesimo volume della collana Manoscritti datati d’Italia, nel dicembre 2014 è sembrato opportuno riunire a Cesena nella rinnovata sede della Biblioteca Malatestiana studiosi di paleografia, codicologia, storia dei testi e della miniatura non tanto per stilare un bilancio della catalogazione dei manoscritti datati, in Italia o all’estero, ma piuttosto per avviare una riflessione sul contributo che quel genere di cataloghi e quella speciale categoria di manoscritti hanno dato o possono dare alla conoscenza della scrittura del libro manoscritto medievale. Una tematica questa che si inseriva all’interno di un grande progetto di ricerca, riconosciuto come di interesse nazionale e finanziato dal MIUR come PRIN 2010-2011 «Bibliotheca italica manuscripta (BIM): descrivere, documentare, valorizzare i manoscritti medievali d’Italia». È stata quella l’occasione anche per una necessaria discussione sullo stato della catalogazione dei manoscritti in Italia e in Europa e soprattutto (ciò che forse riguarda più l’Italia che l’Europa) sullo statuto scientifico di tale attività, in un momento in cui alcuni segnali indicano che a essa non viene riconosciuto il rango di attività di ricerca, che invece le spetta a pieno titolo, al pari di ogni altro tipo di indagine che abbia come oggetto il manoscritto medievale. Gli interventi cesenati furono di grande interesse e la discussione appassionata. Perciò ci è parso utile raccogliere in questo volume quasi tutti i contributi presentati in quella occasione. Manca purtroppo il bell’intervento di Giuliano Tanturli (Copisti in contado), che non poté preparare il testo per la stampa a causa dell’aggravarsi della sua malattia.
Catalogazione, storia della scrittura, storia del libro. I manoscritti datati d’Italia vent’anni dopo
Giove' Nicoletta
;DE ROBERTIS, TERESA
2017
Abstract
A vent’anni dalla fondazione dell’Associazione Italiana Manoscritti Datati - AIMD e nell’allora imminente pubblicazione del venticinquesimo volume della collana Manoscritti datati d’Italia, nel dicembre 2014 è sembrato opportuno riunire a Cesena nella rinnovata sede della Biblioteca Malatestiana studiosi di paleografia, codicologia, storia dei testi e della miniatura non tanto per stilare un bilancio della catalogazione dei manoscritti datati, in Italia o all’estero, ma piuttosto per avviare una riflessione sul contributo che quel genere di cataloghi e quella speciale categoria di manoscritti hanno dato o possono dare alla conoscenza della scrittura del libro manoscritto medievale. Una tematica questa che si inseriva all’interno di un grande progetto di ricerca, riconosciuto come di interesse nazionale e finanziato dal MIUR come PRIN 2010-2011 «Bibliotheca italica manuscripta (BIM): descrivere, documentare, valorizzare i manoscritti medievali d’Italia». È stata quella l’occasione anche per una necessaria discussione sullo stato della catalogazione dei manoscritti in Italia e in Europa e soprattutto (ciò che forse riguarda più l’Italia che l’Europa) sullo statuto scientifico di tale attività, in un momento in cui alcuni segnali indicano che a essa non viene riconosciuto il rango di attività di ricerca, che invece le spetta a pieno titolo, al pari di ogni altro tipo di indagine che abbia come oggetto il manoscritto medievale. Gli interventi cesenati furono di grande interesse e la discussione appassionata. Perciò ci è parso utile raccogliere in questo volume quasi tutti i contributi presentati in quella occasione. Manca purtroppo il bell’intervento di Giuliano Tanturli (Copisti in contado), che non poté preparare il testo per la stampa a causa dell’aggravarsi della sua malattia.Pubblicazioni consigliate
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