Il linguaggio epigrafico diventa un mezzo di comunicazione privilegiato nel variegato contesto delle realtà tardomedievali italiane, specificamente comunali, a partire da quelle più alte cronologicamente e in qualche modo più sperimentali. Si tratta, in particolare, delle scritture esposte prodotte da un’autorità pubblica e laica, di un’epigrafia per così dire ‘civile’, nella quale ritroviamo gli echi di analoghi e ben più articolati comportamenti propri del mondo romano, in particolare di quello imperiale. La comunicazione epigrafica coinvolge ed esprime tanto l’ordinario che lo straordinario, offre dettagli sulla normativa che regola la vita cittadina, ma ricorda anche eventi eccezionali e per questo memorabili, andando insomma dall’informazione alla commemorazione all’esaltazione. A questa gradazione di funzioni può corrispondere una gradazione di realizzazioni, dalle più modeste ed essenziali a quelle più elaborate e monumentali. Risulta peraltro difficile stabilire se, più o meno consciamente, si privilegi la contemporaneità o invece la posterità, se il pensiero sia concentrato sul presente oppure sia indirizzato verso il futuro, quale dunque sia l’interazione fra l’elaborazione consapevole del testo epigrafico e il lettore di quello stesso testo. Di necessità, tutte le epigrafi sono naturaliter in relazione con la contemporaneità, ma possono anche essere pensate in una prospettiva verso il futuro e forse il peso del messaggio ne determina idealmente il destinatario privilegiato, considerando peraltro nel contempo il diverso grado di abilità nell’esercizio della lettura posseduto dagli spettatori delle epigrafi stesse.

Strukturen und Strategien in der epigraphischen Kommunikation des kommunalen Italiens

Giovè, Nicoletta
2019

Abstract

Il linguaggio epigrafico diventa un mezzo di comunicazione privilegiato nel variegato contesto delle realtà tardomedievali italiane, specificamente comunali, a partire da quelle più alte cronologicamente e in qualche modo più sperimentali. Si tratta, in particolare, delle scritture esposte prodotte da un’autorità pubblica e laica, di un’epigrafia per così dire ‘civile’, nella quale ritroviamo gli echi di analoghi e ben più articolati comportamenti propri del mondo romano, in particolare di quello imperiale. La comunicazione epigrafica coinvolge ed esprime tanto l’ordinario che lo straordinario, offre dettagli sulla normativa che regola la vita cittadina, ma ricorda anche eventi eccezionali e per questo memorabili, andando insomma dall’informazione alla commemorazione all’esaltazione. A questa gradazione di funzioni può corrispondere una gradazione di realizzazioni, dalle più modeste ed essenziali a quelle più elaborate e monumentali. Risulta peraltro difficile stabilire se, più o meno consciamente, si privilegi la contemporaneità o invece la posterità, se il pensiero sia concentrato sul presente oppure sia indirizzato verso il futuro, quale dunque sia l’interazione fra l’elaborazione consapevole del testo epigrafico e il lettore di quello stesso testo. Di necessità, tutte le epigrafi sono naturaliter in relazione con la contemporaneità, ma possono anche essere pensate in una prospettiva verso il futuro e forse il peso del messaggio ne determina idealmente il destinatario privilegiato, considerando peraltro nel contempo il diverso grado di abilità nell’esercizio della lettura posseduto dagli spettatori delle epigrafi stesse.
2019
Inschriftenkulturen im kommunalen Italien. Traditionen, Brüche, Neuanfänge
978-3-11-063836-3
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