Il naturalismo di Leibniz, prima del nostro, ha fatto i conti col problema della normatività (con quello che oggi denominiamo «placement problem») e nella sua riflessione filosofica si dispiegano delle vere e proprie «placement strategies». Leibniz è probabilmente il primo pensatore della tradizione occidentale che si confronta in senso pieno con una questione che da allora in poi non ci ha più abbandonato e che, anzi, ha dato al pensiero moderno la sua specifica curvatura epistemologica e ontologica. Nel mondo degli eventi naturali descritto dalle leggi della fisica chi è propriamente soggetto di azione? Questa è una delle più grandi domande filosofiche di Leibniz. C’è un conflitto di paradigmi che prende forma: da una parte, c’è il lessico dell’ontologia aristotelica, fatto di sostanze individuali dotate di «nature», dall’altra c’è il lessico degli eventi e delle relazioni processuali (non esistono «cose», ma leggi). Al centro, però, si pone una strategia radicalmente nominalista: quello che davvero esiste non sono i processi o le relazioni, ma soltanto gli individui, con i loro stati percettivi e le loro dinamiche appetitive. Che è come dire, estremizzando per scopi di prima approssimazione: esiste la fisica, ma esistono anche le singole storie individuali. C’è il piano dei processi dotati di legalità universale e c’è il piano della normatività individuale: non riconoscere questa distinzione significa per Leibniz precludersi la possibilità di comprendere in profondità le ragioni del nostro mondo attuale. 

Il normativo e il naturale. Saggi su Leibniz

Antonio Maria Nunziante
2019

Abstract

Il naturalismo di Leibniz, prima del nostro, ha fatto i conti col problema della normatività (con quello che oggi denominiamo «placement problem») e nella sua riflessione filosofica si dispiegano delle vere e proprie «placement strategies». Leibniz è probabilmente il primo pensatore della tradizione occidentale che si confronta in senso pieno con una questione che da allora in poi non ci ha più abbandonato e che, anzi, ha dato al pensiero moderno la sua specifica curvatura epistemologica e ontologica. Nel mondo degli eventi naturali descritto dalle leggi della fisica chi è propriamente soggetto di azione? Questa è una delle più grandi domande filosofiche di Leibniz. C’è un conflitto di paradigmi che prende forma: da una parte, c’è il lessico dell’ontologia aristotelica, fatto di sostanze individuali dotate di «nature», dall’altra c’è il lessico degli eventi e delle relazioni processuali (non esistono «cose», ma leggi). Al centro, però, si pone una strategia radicalmente nominalista: quello che davvero esiste non sono i processi o le relazioni, ma soltanto gli individui, con i loro stati percettivi e le loro dinamiche appetitive. Che è come dire, estremizzando per scopi di prima approssimazione: esiste la fisica, ma esistono anche le singole storie individuali. C’è il piano dei processi dotati di legalità universale e c’è il piano della normatività individuale: non riconoscere questa distinzione significa per Leibniz precludersi la possibilità di comprendere in profondità le ragioni del nostro mondo attuale. 
2019
978-88-6938-155-3
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2019 - il normativo e il naturale - saggi su leibniz.pdf

accesso aperto

Descrizione: Final Typeset disposto dall'editore
Tipologia: Published (publisher's version)
Licenza: Creative commons
Dimensione 810.47 kB
Formato Adobe PDF
810.47 kB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3300872
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact