Con il futuro, con il tempo che deve ancora venire, come dicono i francesi, succedere ed accadere, dobbiamo fare i conti, per noi stessi e per i nostri figli e figlie, per le persone a cui teniamo, nonostante sia molto difficile anticiparlo e descriverlo con sufficiente precisione. Esso, come ben sappiamo, avrà anche a che fare con le attività lavorative che vedranno convolti i nostri giovani e le nuove generazioni, che si trovano già a ragionare su quanto accadrà da un punto di vista professionale, a rivedere i propri sogni e desideri, a ricercare nuovi sensi e significati. Il presente e il prossimo futuro si presentano con tassi di incertezza, cambiamento e complessità tali da far registrare impatti spesso negativi anche a carico dello stato di salute e di benessere delle persone. I cambiamenti che possiamo osservare da più parti e da diverse angolazioni non possono essere più considerati alla stregua di eventi passeggeri ed eccezionali, non sono più ‘una tantum’, come in passato; se da un lato questi stanno provocando per pochi opportunità inattese, dall’altro riescono a creare disagi ed esclusioni ai più, persino a coloro che appartengono alla classe media, che in passato e in molti paesi si sentivano, tutto sommato, protetti e tutelati (Cheung-Judge & Holbeche, 2011). La complessità rimanda ai contesti. Un contesto si articola in input, outcome e sistemi che fra loro interagiscono. Gli input che hanno un ruolo significativo sono la politica vigente, le condizioni socio-economiche, le tecnologie; questi input agiscono a vari livelli, nel macrosistema, relativo alle questioni sociali e culturali nelle quali siamo immersi, nel mesosistema, ovvero le zone di vita, le città, i paesi, la comunità e le organizzazioni dove si registra la vita imprenditoriale, quella scolastica, i supporti erogati, e nel microsistema, che riguarda l’individuo e la sua famiglia. Scambi e azioni fra questi vari livelli caratterizzano i risultati a livello individuale e famigliare. Appare evidente che nell’analizzare la situazione di una persona è necessario evitare semplificazioni e banalizzazioni, è doveroso cercare di tenere presente il maggior numero di fattori possibili, è il fatto che si possano anche sperimentare richieste conflittuali provenienti contemporaneamente da individui e contesti diversi, così come l’idea che gli intrecci di cui stiamo parlando tendono, pure imprevedibilmente, a cambiare in tempi sempre più veloci e ravvicinati. Diventa scorretto concentrarsi solo sul singolo e diventa essenziale considerare anche gli altri che popolano e formano i contesti di riferimento, ad esempio i membri della famiglia e dei sotto-contesti frequentati (es. insegnanti, colleghi, ecc.), sia per comprendere meglio la situazione sperimentata da una persona, sia per riflettere sugli elementi che possono incidere sulla sua progettazione per il futuro, sia per ipotizzare azioni utili a raggiungere risultati desiderati e considerati importanti, come la piena partecipazione, l’autosufficienza economica e la vita professionale. Il capitolo si propone così di prendere in considerare alcune condizioni che sembrano caratterizzare i tempi attuali e i nostri contesti di riferimento, per riflettere sugli elementi che possono incidere sulla progettazione del futuro e quindi arrivare a prendere in considerazione concetti e spunti operativi che potrebbero favorire la costruzione di una vita professionale attenta a sé e agli ambienti di vita.

Dall’approccio Life Design ad un orientamento a vantaggio del perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030

Sara Santilli;Ilaria Di Maggio;Maria Cristina Ginevra;Isabella Giannini;Laura Nota;Salvatore Soresi
2019

Abstract

Con il futuro, con il tempo che deve ancora venire, come dicono i francesi, succedere ed accadere, dobbiamo fare i conti, per noi stessi e per i nostri figli e figlie, per le persone a cui teniamo, nonostante sia molto difficile anticiparlo e descriverlo con sufficiente precisione. Esso, come ben sappiamo, avrà anche a che fare con le attività lavorative che vedranno convolti i nostri giovani e le nuove generazioni, che si trovano già a ragionare su quanto accadrà da un punto di vista professionale, a rivedere i propri sogni e desideri, a ricercare nuovi sensi e significati. Il presente e il prossimo futuro si presentano con tassi di incertezza, cambiamento e complessità tali da far registrare impatti spesso negativi anche a carico dello stato di salute e di benessere delle persone. I cambiamenti che possiamo osservare da più parti e da diverse angolazioni non possono essere più considerati alla stregua di eventi passeggeri ed eccezionali, non sono più ‘una tantum’, come in passato; se da un lato questi stanno provocando per pochi opportunità inattese, dall’altro riescono a creare disagi ed esclusioni ai più, persino a coloro che appartengono alla classe media, che in passato e in molti paesi si sentivano, tutto sommato, protetti e tutelati (Cheung-Judge & Holbeche, 2011). La complessità rimanda ai contesti. Un contesto si articola in input, outcome e sistemi che fra loro interagiscono. Gli input che hanno un ruolo significativo sono la politica vigente, le condizioni socio-economiche, le tecnologie; questi input agiscono a vari livelli, nel macrosistema, relativo alle questioni sociali e culturali nelle quali siamo immersi, nel mesosistema, ovvero le zone di vita, le città, i paesi, la comunità e le organizzazioni dove si registra la vita imprenditoriale, quella scolastica, i supporti erogati, e nel microsistema, che riguarda l’individuo e la sua famiglia. Scambi e azioni fra questi vari livelli caratterizzano i risultati a livello individuale e famigliare. Appare evidente che nell’analizzare la situazione di una persona è necessario evitare semplificazioni e banalizzazioni, è doveroso cercare di tenere presente il maggior numero di fattori possibili, è il fatto che si possano anche sperimentare richieste conflittuali provenienti contemporaneamente da individui e contesti diversi, così come l’idea che gli intrecci di cui stiamo parlando tendono, pure imprevedibilmente, a cambiare in tempi sempre più veloci e ravvicinati. Diventa scorretto concentrarsi solo sul singolo e diventa essenziale considerare anche gli altri che popolano e formano i contesti di riferimento, ad esempio i membri della famiglia e dei sotto-contesti frequentati (es. insegnanti, colleghi, ecc.), sia per comprendere meglio la situazione sperimentata da una persona, sia per riflettere sugli elementi che possono incidere sulla sua progettazione per il futuro, sia per ipotizzare azioni utili a raggiungere risultati desiderati e considerati importanti, come la piena partecipazione, l’autosufficienza economica e la vita professionale. Il capitolo si propone così di prendere in considerare alcune condizioni che sembrano caratterizzare i tempi attuali e i nostri contesti di riferimento, per riflettere sugli elementi che possono incidere sulla progettazione del futuro e quindi arrivare a prendere in considerazione concetti e spunti operativi che potrebbero favorire la costruzione di una vita professionale attenta a sé e agli ambienti di vita.
2019
Il contributo dell'orientamento e del counselling all'Agenda 2030
9788854951181
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3316822
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