Il testo sottolinea come la rigenerazione urbana si sia imposta nel dibattito disciplinare italiano non tanto come evoluzione “lessicale” dei processi di recupero e riuso e tantomeno come una forma di avanzamento giuridico rispetto alla nozione di “riqualificazione”, ma piuttosto come esplicito tentativo di andare oltre alla semplice traduzione del generico termine inglese di “urban regeneration” e soprattutto come azione progettuale che vuole prendere le distanze dai precedenti programmi di intervento urbano, quasi sempre connotati da uno specifico fondo di finanziamento pubblico (ministeriale o regionale) o piuttosto dall’introduzione di un nuovo strumento urbanistico che ne stabilisse a priori obiettivi, ambiti, modalità e procedure di azione, promotori e destinatari. In questa prospettiva di “rigenerazione”, pertanto, il saggio commenta i progetti contenuti nel volume, evidenziandone la volontà di sperimentazione che cerca di rinunciare ai cliché della progettazione, sia scegliendo come ambiti di intervento i diversi luoghi che oggi si impongono all’attenzione delle amministrazioni, per il degrado in cui versano, o piuttosto per la caduta di interesse del mercato immobiliare in un fase di sostanziale stagnazione che le destina ad un progressivo inutilizzo. Quindi, la costante sperimentazione di soluzioni progettuali che tentino destinazioni d’uso non banali, innovative quanto dirompenti delle comuni prassi progettuali, imponendosi come un ulteriore elemento di riflessione, perché stimolano a concepire modi diverse di intendere l’abitare o di usare (e consumare) lo spazio, interrogandosi sulle nuove pratiche sociali.
Esercizi di rigenerazione urbana
SAVINO M.
2019
Abstract
Il testo sottolinea come la rigenerazione urbana si sia imposta nel dibattito disciplinare italiano non tanto come evoluzione “lessicale” dei processi di recupero e riuso e tantomeno come una forma di avanzamento giuridico rispetto alla nozione di “riqualificazione”, ma piuttosto come esplicito tentativo di andare oltre alla semplice traduzione del generico termine inglese di “urban regeneration” e soprattutto come azione progettuale che vuole prendere le distanze dai precedenti programmi di intervento urbano, quasi sempre connotati da uno specifico fondo di finanziamento pubblico (ministeriale o regionale) o piuttosto dall’introduzione di un nuovo strumento urbanistico che ne stabilisse a priori obiettivi, ambiti, modalità e procedure di azione, promotori e destinatari. In questa prospettiva di “rigenerazione”, pertanto, il saggio commenta i progetti contenuti nel volume, evidenziandone la volontà di sperimentazione che cerca di rinunciare ai cliché della progettazione, sia scegliendo come ambiti di intervento i diversi luoghi che oggi si impongono all’attenzione delle amministrazioni, per il degrado in cui versano, o piuttosto per la caduta di interesse del mercato immobiliare in un fase di sostanziale stagnazione che le destina ad un progressivo inutilizzo. Quindi, la costante sperimentazione di soluzioni progettuali che tentino destinazioni d’uso non banali, innovative quanto dirompenti delle comuni prassi progettuali, imponendosi come un ulteriore elemento di riflessione, perché stimolano a concepire modi diverse di intendere l’abitare o di usare (e consumare) lo spazio, interrogandosi sulle nuove pratiche sociali.Pubblicazioni consigliate
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