Tra il 1706 e il 1754 una serie di fenomeni meteorologici catastrofici – continui e inspiegabili incendi, caduta di meteore ed emissioni dal terreno di gas sulfureo-bituminosi– martoriarono alcuni villaggi del territorio compreso tra Bassano e Castelfranco. Tali fenomeni attirarono l’attenzione della comunità scientifica dell’epoca e alcuni tra i naturalisti e intellettuali di maggior spicco (Scipione Maffei, Antonio Vallisneri, Jacopo Riccati, Ludovico Riva, Gian Pietro Silva, Giovanni Larber) vennero interpellati dalle autorità veneziane per trovare una soluzione. Tuttavia, il problema degli incendi e delle epidemie dei bestiami tormentava molte zone dell’entroterra della Serenissima nel corso del Settecento, in modo particolare le aree montane e pedemontane. I contadini, culturalmente lontani dalle proposte teoriche avanzate dai naturalisti e profondamente legati al sapere cattolico e rurale, cercarono di risolvere autonomamente il problema richiedendo l’intervento taumaturgico dei Santi protettori dagli incendi e salvatori del bestiame attraverso la realizzazione di capitelli a loro dedicati. Con il presente lavoro si vuole delineare la storia di alcuni episodi importanti ma ancora inediti della storia della Terraferma veneziana del Diciottesimo secolo e, nel fare questo, si intende portare all'attenzione del lettore le differenti modalità di affrontare la catastrofe in base al contesto geografico e culturale. Tali avvenimenti offrono inoltre l’opportunità di analizzare, snodandosi fra differenti tipi di indagine storiografica, uno spaccato delle teorie fisico-chimiche dell’epoca, dei metodi divulgativi delle idee parascientifiche e di alcuni elementi strutturali del folklore e del sincretismo tra religiosità popolare e religiosità ufficiale. Between 1706 and 1754 a series of catastrophic meteorological phenomena - continuous and unexplained fires, falling meteors and emissions of sulfur-bituminous gas from the ground - tormented some villages in the territory between Bassano and Castelfranco. These phenomena attracted the attention of the scientific community and some of the most prominent naturalists and intellectuals (Scipione Maffei, Antonio Vallisneri, Jacopo Riccati, Ludovico Riva, Gian Pietro Silva, Giovanni Larber) were consulted by the Venetian authorities to provide a solution. However, the problem of fires and epidemics of cattle tormented many areas of the Eighteenth-century Venetian mainland, especially the mountainous and foothill areas. The peasants, who were culturally distant from the theoretical proposals put forward by the naturalists and deeply linked to Catholic and rural knowledge, sought to solve the problem independently by requesting the thaumaturgical intervention of Saints, who were protectors against fires and rescuers of livestock, through the creation of wayside shrines to them devoted. The present work aims to outline the history of some important but still unpublished episodes in the history and culture of the Eighteenth-century Venetian mainland and, in doing so, it intends to bring to the attention of the reader the different ways of dealing with the catastrophe based on the geographical and cultural context. These events also offer the opportunity to analyze, among different types of historiographic investigation, a cross-section of the existent physical-chemical theories of the time, of the popularizing methods of para scientific ideas and some structural elements of folklore and syncretism between popular religiosity and official religiosity.

«Estraordinarie impressioni di foco comparse nell'aria». Fenomeni meteorologici ignei e capitelli nella Terraferma veneta del Settecento

niccolò caramel
2019

Abstract

Tra il 1706 e il 1754 una serie di fenomeni meteorologici catastrofici – continui e inspiegabili incendi, caduta di meteore ed emissioni dal terreno di gas sulfureo-bituminosi– martoriarono alcuni villaggi del territorio compreso tra Bassano e Castelfranco. Tali fenomeni attirarono l’attenzione della comunità scientifica dell’epoca e alcuni tra i naturalisti e intellettuali di maggior spicco (Scipione Maffei, Antonio Vallisneri, Jacopo Riccati, Ludovico Riva, Gian Pietro Silva, Giovanni Larber) vennero interpellati dalle autorità veneziane per trovare una soluzione. Tuttavia, il problema degli incendi e delle epidemie dei bestiami tormentava molte zone dell’entroterra della Serenissima nel corso del Settecento, in modo particolare le aree montane e pedemontane. I contadini, culturalmente lontani dalle proposte teoriche avanzate dai naturalisti e profondamente legati al sapere cattolico e rurale, cercarono di risolvere autonomamente il problema richiedendo l’intervento taumaturgico dei Santi protettori dagli incendi e salvatori del bestiame attraverso la realizzazione di capitelli a loro dedicati. Con il presente lavoro si vuole delineare la storia di alcuni episodi importanti ma ancora inediti della storia della Terraferma veneziana del Diciottesimo secolo e, nel fare questo, si intende portare all'attenzione del lettore le differenti modalità di affrontare la catastrofe in base al contesto geografico e culturale. Tali avvenimenti offrono inoltre l’opportunità di analizzare, snodandosi fra differenti tipi di indagine storiografica, uno spaccato delle teorie fisico-chimiche dell’epoca, dei metodi divulgativi delle idee parascientifiche e di alcuni elementi strutturali del folklore e del sincretismo tra religiosità popolare e religiosità ufficiale. Between 1706 and 1754 a series of catastrophic meteorological phenomena - continuous and unexplained fires, falling meteors and emissions of sulfur-bituminous gas from the ground - tormented some villages in the territory between Bassano and Castelfranco. These phenomena attracted the attention of the scientific community and some of the most prominent naturalists and intellectuals (Scipione Maffei, Antonio Vallisneri, Jacopo Riccati, Ludovico Riva, Gian Pietro Silva, Giovanni Larber) were consulted by the Venetian authorities to provide a solution. However, the problem of fires and epidemics of cattle tormented many areas of the Eighteenth-century Venetian mainland, especially the mountainous and foothill areas. The peasants, who were culturally distant from the theoretical proposals put forward by the naturalists and deeply linked to Catholic and rural knowledge, sought to solve the problem independently by requesting the thaumaturgical intervention of Saints, who were protectors against fires and rescuers of livestock, through the creation of wayside shrines to them devoted. The present work aims to outline the history of some important but still unpublished episodes in the history and culture of the Eighteenth-century Venetian mainland and, in doing so, it intends to bring to the attention of the reader the different ways of dealing with the catastrophe based on the geographical and cultural context. These events also offer the opportunity to analyze, among different types of historiographic investigation, a cross-section of the existent physical-chemical theories of the time, of the popularizing methods of para scientific ideas and some structural elements of folklore and syncretism between popular religiosity and official religiosity.
2019
Disastri e comunità alpine. Storia e antropologia della catastrofe
978-88-31654-74-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3324226
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